La cultura del Diversity & Inclusion stenta a decollare nelle nostre aziende; eppure altrove l'esempio di una gestione aziendale attenta a questi valori insegna che c'è tutto da guadagnare, non solo in termini di resa di immagine etica e socialmente responsabile. E non è soltanto una responsabilità delle Risorse Umane.
Riparte con grande vigoria la domanda di lavoro delle imprese italiane. Sono oltre 560mila le opportunità offerte a giugno 2021, un numero più elevato rispetto ai livelli pre-Covid di giugno 2019.
L'e-learning, causa COVID è diventata una vera e propria necessità in azienda, non solo per l'apprendimento in fase di aggiornamento professionale, ma anche nei percorsi formativi di sviluppo delle competenze soft.
Se è vero che l'impresa debba sempre più configurarsi come una learning organization, basata sull'apprendimento continuo, la crescita e la capacità propositiva ed innovativa del proprio capitale umano, altrettanta centralità va attribuita ai sistemi di welfare e di benessere organizzativo che prescindano anche dal raggiungimento di un risultato.
La pandemia ha cambiato la vita di tutti noi. Quanto accaduto nel mondo non può certo lasciare i lavoratori del contesto attuale avulsi dai mutamenti del panorama circostante.
"Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose," diceva Albert Einstein. Le aziende sono in continua evoluzione perché devono confrontarsi con un mercato sempre più competitivo e sfidante.
Le imprese italiane hanno programmato di assumere oltre 389mila nuovi lavoratori nel mese di maggio 2021. È il dato principale di uno degli ultimi report realizzati da Unioncamere e Anpal, contenuto nel “Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior”.
Nel corso degli ultimi anni, le aziende hanno imparato una cosa fondamentale, che fino a qualche anno fa, probabilmente, rappresentava una nicchia nel pensiero di tantissimi manager.