Aumentano i giornalisti arrestati e il numero di persone uccise in contrasto all’informazione libera. Il dossier di Reporter senza frontiere 2022 sul giornalismo è impietoso, e fotografa una situazione che, ad oggi, appare disperatamente bisognosa di diritti umani e libertà.
Nel mare magnum dell’informazione odierna, esistono alcuni argomenti, come le informazioni degli enti locali e sulla spesa pubblica, che possono essere definiti come essenziali. Sono le cosiddette notizie di interesse pubblico, vitali per il funzionamento della democrazia. Ma come verranno gestite e raccontate nel 2023?
In un momento di caduta della fiducia nei mezzi di informazione, l’ascesa dei social media, la disinformazione e la disinformazione sono dilaganti.
L’Italia è uno dei Paesi che hanno fatto più passi indietro per quanto concerne la libertà di stampa. Non certo un primato di cui andare fieri, ma un’amara constatazione di un movimento, quello giornalistico italiano, schiacciato da diversi, troppi, fattori.
Qual è il futuro del giornalismo digitale? Qual è, piuttosto, il presente di questo settore tanto complesso quanto pieno di nuove sfide? Un’epoca in cui l’intelligenza artificiale riscrive le regole e le dinamiche, in cui il processo di reporting e il modo in cui i lettori fruiscono delle notizie stanno cambiando radicalmente, in cui emerge il personal journalism.
“Il giornalismo di approfondimento sta morendo? È una lettura di cinque minuti”. Un titolo che è anche una provocazione, quello che un interessante articolo di Yahoo USA ha dedicato al presente e al futuro dell’informazione. Un mondo in cui potrebbe essere che nessuno legga più.
Nel corso delle ultime settimane, i più attenti al mondo dei social, nel mondo, potrebbero aver notato come sia emersa una nuova piattaforma. Si tratta di post.news, o, più semplicemente Post, di cui, in realtà, si sa ancora poco, perché ancora in fase beta. Molti media lo descrivono contro l’anti Twitter, ma effettivamente, per capire bene di cosa parliamo, dobbiamo comprendere come funzioni questo nuovo social.
Stefano Polli è un giornalista, dal 2014 è vice direttore dell’agenzia ANSA, la prima agenzia italiana e tra le prime del mondo con uffici di corrispondenza in tutte le maggiori capitali mondiali. In precedenza è stato inviato speciale, capo redattore del servizio diplomatico, capo redattore dell’Area Internazionale e Capo redattore centrale.
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