EBM: le prove, il clinico, il paziente e il Medical Affairs

EBM: le prove, il clinico, il paziente e il Medical Affairs

Decidere consapevolmente, essere sempre più informato, imparare a gestire la malattia con cui deve convivere: questi i tratti fondamentali del Paziente Esperto, una nuova ed innovativa figura professionale

 

Sono trascorsi più di 25 anni dall’introduzione nella letteratura medica del termine “Evidence Based Medicine” (EBM), cioè della Medicina basata sull'evidenza. Nel tempo la sua definizione originale è stata ampliata per includere, non solo i riferimenti alla qualità delle prove, ma anche i due protagonisti chiave a cui si applicano tali prove disponibili: il clinico e il paziente. La definizione si è quindi evoluta nell’attuale forma: EBM la migliore integrazione tra le prove disponibili (risultati della ricerca) con l’esperienza clinica e i valori, le preferenze e le circostanze uniche del singolo paziente.

Il medico deve navigare in un mare di informazioni e decidere come meglio applicarle al singolo paziente. E il paziente vuole decidere consapevolmente ciò che è "meglio per lui". Il paziente sempre più informato su tutti i tipi di “prove” grazie anche alle nuove tecnologie, ha la necessità e persino la responsabilità di partecipare al processo decisionale del proprio percorso di cura, ricevere comunicazioni sulle evidenze di benefici e rischi, veder riconosciuti i propri dubbi, speranze, aspettative, paure, valori e preferenze, in particolare per le decisioni guidate dai valori e in cui vi sono diverse opzioni altrettanto efficaci.

Questo processo decisionale condiviso medico-paziente è stato messo nero su bianco anche recentemente da una consensus internazionale nella valutazione delle competenze specifiche per la Evidence-based practice, che la Fondazione Gimbe ha tradotto in un handbook.

Per un paziente, oggi più che mai è di fondamentale importanza imparare a gestire meglio una condizione di “malattia” con cui deve convivere. Lo stesso nuovo regolamento EU 536/2014, sulla sperimentazione clinica dei medicinali per uso umano, rafforza il ruolo dei pazienti anche negli studi clinici. Nasce quindi una nuova ed innovativa figura professionale: il Paziente Esperto, per “rappresentare” al meglio i suoi interessi. Tale qualifica deve essere raggiunta con un percorso formativo per consentire alla fine di farsi portavoce dei bisogni di tutti i malati portando con sé il bagaglio delle esperienze “reali”, vissute a contatto con la patologia; per rappresentarli con competenza con le istituzioni, i comitati etici, le associazioni di medici ed infermieri e tutti coloro che operano in campo medico-sanitario.

In questa grande evoluzione della collaborazione tra medico e paziente, oggi sempre più urgente e necessaria, l’industria farmaceutica e in particolare le funzioni di Medical Affairs non possono certo rimanere a margine, perché coinvolti in primis nella definizione delle “prove” da produrre. È fondamentale quindi aggiornarsi e formarsi per essere in grado di gestire, nei rispettivi ruoli, la sfida in atto: una collaborazione industria-medico-paziente per ottenere le migliori soluzioni terapeutiche.

Dott.ssa Enrica Baraldi
(Coordinatrice Scientifica e Docente: Master Pharma Medical Affairs)

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