Piano editoriale social, cos'è e come si fa: esempi sui contenuti

Piano editoriale social, cos'è e come si fa: esempi sui contenuti

Gestisci i canali social di un’azienda, ma non sai come organizzare i contenuti. Hai tante foto interessanti per il tuo brand, i tuoi post hanno dei design accattivanti, ma non riesci a dare continuità al tuo lavoro. Tutto ciò di cui potresti aver bisogno, in questi casi, è un piano editoriale per i social network per programmare le tue attività e gestire al meglio i tuoi contenuti. Vediamo insieme che cos’è e come si fa, tramite alcuni esempi interessanti.

Cos’è un piano editoriale per i social network, e come funziona

Il piano editoriale è, senza troppi dubbi, importante strumento di content marketing, ma rientra, probabilmente, nella categoria di elementi di cui in tantissimi parlano, ma in pochi conoscono il vero significato e il funzionamento. Si tratta di un documento, in forma cartacea o virtuale, in cui le attività da svolgere, dal punto di vista editoriale – principalmente nella pubblicazione dei contenuti – vengono organizzate in base ai giorni della settimana, in uno specifico lasso di tempo.

In un piano editoriale i contenuti da pubblicare online vengono pianificati, per cercare di raggiungere un determinato obiettivo misurandolo nel tempo. Si tratta della trasposizione pratica di una vera e propria strategia, in cui vengono delineati i risultati da raggiungere, e le azioni da compiere per farlo.

Nello specifico, un piano editoriale social è il documento che serve per migliorare e strutturare la strategia di marketing del brand attraverso uno o più canali, ovvero tramite la gestione dei profili dell’azienda sui vari social network. Un calendario, in cui, per punti, vengono definite le attività da svolgere, i contenuti da pubblicare, i risultati da ottenere. 

Piano editoriale social: come si fa in modo efficace

Come si fa un piano editoriale social? In via del tutto preliminare, vanno scelti i social network su cui veicolare i contenuti. Nella natura di ogni mezzo di comunicazione vi è il fatto che, a seconda del pubblico che lo frequenta, possa passare o meno un certo tipo di messaggio. Instagram predilige le foto, e il suo consumo rapido (come, ad esempio, nelle stories) fa sì che i contenuti debbano essere piuttosto ‘leggeri’, mentre invece un social network professionale come Linkedin esige dei contenuti strutturati in maniera diversa.

Un altro degli step iniziali è ovviamente quello di delineare le azioni che si vuole inserire nel calendario dei contenuti, fissando alcuni eventi importanti per il settore, per l’azienda, o comunque rilevanti. È utile in questo caso pensare all’anno che si sta per affrontare, preparando un calendario per ogni mese, e cercando di capire subito che tipologie di contenuti possono essere davvero interessanti.

Conoscere il brand di cui si gestiscono i canali, permette a chi redige il piano editoriale di individuare il messaggio da comunicare ai follower. Che, ovviamente, devono essere trattati per quello che sono: studiare il target, conoscere il proprio pubblico, è fondamentale per produrre e programmare dei contenuti coerenti con il brand, ma soprattutto che possano interessare il proprio bacino d’utenza, e attrarre nuovi seguaci.

Piano editoriale social, a cosa serve: alcuni esempi su come organizzare i contenuti

Sviluppare un piano editoriale social, dunque, significa applicare una strategia ben precisa, per cercare di raggiungere gli obiettivi dell’azienda. La loro natura, di solito, è particolarmente eterogenea: la vendita dei prodotti che commercializza, l’engagement di nuovi follower, la promozione della brand image. L’importante è che questo documento presenti delle attività che, essenzialmente, servano all’azienda per raggiungere l’obiettivo che desidera. Fissarli è dunque il primo passo per qualsiasi planning, per ogni organizzazione.

Un piano editoriale social che si rispetti ha molteplici funzioni, tutte legate, come detto, al raggiungimento degli obiettivi dell’azienda. A cosa serve questo documento? A intercettare il pubblico desiderato, per trasmettergli dei contenuti che, direttamente o indirettamente parlano dell’azienda e dei suoi prodotti.

Nonostante non esista una regola aurea che spieghi come organizzare i contenuti, esistono alcuni suggerimenti da applicare per tante tipologie di aziende. Ad esempio, quello di tenere a mente delle date e ricorrenze particolari da commemorare o celebrare. La data e l’ora di pubblicazione dei contenuti, in quest’ottica (ma non solo) diventano fondamentali: il timing può essere un ottimo alleato. Un metodo per organizzare i contenuti è dunque quello di farlo a seconda dell’argomento di cui si vuole parlare. La scelta del topic è fondamentale.

Un ottimo consiglio per realizzare un buon piano editoriale social è quello di riservare spazi a determinate tipologie di contenuto: sapere che, ad esempio, il martedì alle 10 debba essere pubblicata una foto professionale, e che il venerdì alle 13 sia il tempo di un video promozionale, così come che il giovedì alle 17 occorre far partire una campagna su Facebook, è sicuramente alla base di un’organizzazione in questo ambito.

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