E-commerce Italia, la statistica di Nielsen: punti di forza e debolezza

E-commerce Italia, la statistica di Nielsen

L’azienda leader nelle telecomunicazioni ha analizzato la probabilità che il commercio elettronico ha di avere successo nel nostro Paese. Un’analisi che fa riflettere: ecco dove migliorare, e dove invece siamo eccellenti

 

Quali sono i fattori di successo nel commercio elettronico? Perché un e-commerce ha più fortuna in un Paese, piuttosto che in un altro? Come mai alcune tendenze riescono ad indirizzare l’andamento degli acquisti online? Un interessante studio di Nielsen sullo stato presente e sulle prospettive future di un settore in grande evoluzione ha provato a dare alcune risposte. Lo ha fatto tracciando un quadro completo dell’ecommerce in Italia, valutando i punti di forza e i punti di debolezza del commercio elettronico nel nostro Paese. 

L’indagine è stata elaborata da SEMRush, popolare portale dedicato al marketing sulle pagine dei motori di ricerca, ha individuato innanzitutto come si fa a stabilire quali sono le variabili che indicano se possa essere proficuo o meno investire nel commercio elettronico in un Paese. Facendo emergere un quadro, quello italiano, piuttosto deludente, ma con margini di miglioramento.

Anziché elencare quali sono i fattori di successo, possiamo provare a fare il punto della situazione tricolore, così da comprendere bene perché potrebbe essere conveniente operare nell’ecommerce, e dove invece abbiamo da migliorare.

L’Italia è un posto eccellente per quanto riguarda la densità di popolazione. Il fatto che il nostro Paese concentri 60 milioni di abitanti in un territorio relativamente ristretto favorisce l’ecommerce grazie a minori costi logistici e di infrastruttura. Perché? La ragione risiede nel fatto che nelle zone densamente popolate le consegne sono più rapide e facili, e richiedono meno negozi fisici e magazzini. Altro parametro per cui il Belpaese è promosso è il prodotto interno lordo, di certo superiore a quello di numerosi altri Paesi nel mondo, e pertanto indice di un relativo benessere generale.

Per quali fattori, invece, l’Italia si trova perfettamente nella media? Siamo in linea per quanto riguarda la quantità di conti bancari attivi, l’affidabilità dei servizi postali, la maturità del mercato, la presenza di smartphone; parametri, questi, fondamentali, perché indicano tangibili e pratiche componenti dell’attività del consumatore, tracciandone una previsione riguardo i suoi comportamenti.

Le note dolenti riguardano la fiducia generale dei consumatori, la cultura del risparmio – un popolo di risparmiatori è più portato a compiere acquisti online -, la presenza di Internet sul territorio nazionale e, fattore fondamentale, la generale facilità di fare business. Quattro parametri molto importanti, che ancorano ancora l’Italia a un ruolo non di primo piano, sui quali occorre rimboccarsi le maniche. D’altronde, il futuro del commercio è digital.

 

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