Import in Europa, record per il cibo straniero nel 2023: 65 miliardi di euro

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Mai così tanto cibo straniero è arrivato in Europa come nel 2023. L’anno trascorso ha infatti segnato un record per quanto concerne le importazioni del food negli Stati dell’Unione Europea. Ben 65 miliardi il valore della merce che la zona Euro ha deciso di importare altrove, un vero e proprio primato.

Le cui ragioni vanno ricercate in differenti elementi. Dal grano di Putin a quello canadese fatto seccare con il glifosato. La Coldiretti, principale organizzazione agricola italiana, ha espresso forti preoccupazioni riguardo l'importazione di prodotti agricoli non conformi agli standard europei, sostenendo che questa pratica rappresenta una forma di concorrenza sleale che mette a rischio sia la salute dei cittadini che la sopravvivenza delle imprese agricole nazionali.

Il presidente Ettore Prandini ha evidenziato l'urgenza di arrestare l'ingresso nell'UE di prodotti che non rispettano gli stessi standard di qualità, sottolineando l'importanza dell'innovazione e delle tecnologie di miglioramento genetico per accrescere la produzione agricola in termini di sostenibilità e quantità.

Coldiretti ha anche criticato le politiche europee che, a loro avviso, hanno contribuito a ridurre la produzione agricola italiana, portando a un deficit alimentare significativo. L'Italia, per esempio, produce solamente una frazione del proprio fabbisogno di diversi prodotti agricoli fondamentali, tra cui grano, mais, carne bovina e suina, oltre a latte e formaggi.

Uno dei principali punti di contesa riguarda proprio l'importazione di grano trattato con glifosato dal Canada, una pratica vietata in Italia, che ha visto un aumento esponenziale, così come le importazioni di grano russo e turco. Queste importazioni hanno avuto un impatto negativo sulle quotazioni dei prodotti italiani, a causa anche di accordi commerciali che facilitano l'ingresso di prodotti coltivati con pesticidi vietati nell'UE.

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