Export agroalimentare

Export agroalimentare, il record storico spinge il PIL italiano: vale il 25%

Il record storico fatto registrare dall’export agroalimentare manda il PIL dell’Italia alle stelle. Dall’ultima analisi effettuata da Coldiretti, la crescita del prodotto interno lordo, infatti, è letteralmente trainata dalle esportazioni di cibo e bevande Made in Italy.

L’aumento record (+23,1% nel solo giugno), con proiezione in valore su base annuale stimata in 50 miliardi nel 2021, racconta come “il food sia diventato la prima ricchezza dell’Italia per un valore pari al 25% del Pil con 538 miliardi di euro lungo l’intera filiera agroalimentare allargata dal campo alla tavola”, come afferma il presidente Ettore Prandini.

Un’Italia che, a settembre 2021, è il primo Paese in Europa tra i produttori di riso, grano duro, e di molte altre verdure e ortaggi tipici della dieta mediterranea, nonché di vino, quest’ultimo da sempre un grande punto di forza per il tessuto economico tricolore. Che può contare sulla crescita di domanda di Made in Italy da parte delle tavole straniere, foraggiata anche da fattori come l’avanzare della campagna di vaccinazione e la riapertura delle attività di ristorazione.

Si confermano tra i principali clienti italiani, in questo specifico ambito, gli Stati Uniti che si collocano al secondo posto ma registrano l’incremento maggiore della domanda con un balzo del 18,4%. È la Germania a occupare il primo posto nella speciale classifica, con un incremento del 6,8%; un primato, possiamo dirlo, condiviso con la Francia, che si colloca seconda per appena un punto percentuale (+6,7%). E in Gran Bretagna, causa Brexit e annessi, assistiamo invece a un crollo del 4,6%.

 

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