Export: “Promozione export e internazionalizzazione intelligente” per l’Emilia Romagna

Export: “Promozione export e internazionalizzazione intelligente” per l’Emilia Romagna

Dal 4 febbraio al 18 marzo 2019 le pmi dell’Emilia Romagna possono partecipare al bando “Promozione export e internazionalizzazione intelligente”, misura che prevede la concessione di contributi a fondo perduto per progetti volti ad accrescere le competenze e il potenziale delle imprese sul piano dell’internazionalizzazione.

 

L’iniziativa, proposta per la terza annualità dalla Regione e dalle Camere di commercio dell’Emilia Romagna, si rivolge principalmente alle imprese non esportatrici o esportatrici non abituali e può contare su una dotazione di 900.000 euro.

 

Chi può partecipare al bando dell’Emilia Romagna

Possono partecipare al bando le micro, piccole e medie imprese con sede legale o operativa in Emilia Romagna (esclusi magazzini e depositi) aventi un fatturato minimo di 300.000 euro.

La misura è rivolta alle attività manifatturiere (Ateco: sezione C, divisioni da 10 a 33), ai servizi di comunicazione e informazione (sezione J, divisione 62) e alle attività professionali, scientifiche e tecniche (sezione M, divisioni 71, 72, 74).

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Le attività previste dal bando per l'internazionalizzazione

Le imprese dovranno presentare un progetto che preveda l’acquisizione di servizi di consulenza mirati a preparare l’azienda ai mercati esteri e a supportarla nel percorso di internazionalizzazione. I progetti dovranno essere svolti nel corso del 2019 e rivolgersi ad un massimo di due mercati.

Per ottenere i contributi le aziende dovranno comprendere obbligatoriamente nel progetto un’attività di analisi (assessment o export check up) per valutare la capacità dell’impresa di affrontare con successo il processo di internazionalizzazione e almeno un’attività tra le seguenti:

  1. Potenziamento strumenti promozionali e di marketing in lingua straniera (sviluppo o miglioramento sito web, traduzione materiale promozionale);
  2. Protezione del marchio dell’impresa in uno o entrambi i paesi target selezionati;
  3. Certificazioni di prodotto;
  4. Inserimento di un Temporary Export Manager (TEM) e/o di un Temporary Marketing Manager (TMM) per un periodo minimo di 4 mesi, al fine di implementare la strategia commerciale e accrescere le capacità manageriali dell’impresa. L’esperto senior potrà essere affiancato da una risorsa junior, inserita anche attraverso un tirocinio formativo.
  5. Partecipazione ad un massimo di due fiere internazionali come espositori;
  6. Realizzazione di uno o più eventi con finalità commerciale nei paesi target, con focus sulla dimostrazione dei propri prodotti;
  7. Incontri con operatori esteri.

L’attività di analisi potrà comprendere, oltre all’export check up, anche la redazione di un business plan e l’individuazione dei mercati target a cui rivolgersi nell’ambito del bando. Per tutte le attività comprese nella fase di analisi, le aziende dovranno avvalersi esclusivamente dei soggetti rientranti nell’elenco dei consulenti accreditati dal MISE o dei servizi forniti dalle Camere di commercio.

 

Le caratteristiche dell’agevolazione

Le imprese che accederanno al bando potranno ottenere contributi a fondo perduto a copertura del 50% delle spese ammesse.

Il contributo minimo previsto è di 3.000 euro, a fronte di spese complessive pari a 6.000 euro. Il contributo massimo che è possibile richiedere, invece, ammonta a 20.000 euro, a fronte di una spesa pari a 40.000 euro.

 

Come partecipare al bando “Promozione dell’export e internazionalizzazione intelligente”

Per partecipare al bando per l’internazionalizzazione dell’Emilia Romagna occorre trasmettere la propria domanda e il progetto per via telematica entro le 16.00 del 18 marzo 2019.

La selezione avverrà secondo una procedura valutativa e i progetti dovranno raggiungere un punteggio minimo di 60 punti su 110.

Nell’assegnazione dei contributi avranno la precedenza le imprese non esportatrici ed esportatrici non abituali (ovvero imprese che nel biennio 2016-2017 non hanno svolto attività di vendita all’estero o che hanno venduto beni o servizi per un valore non superiore al 20% del proprio fatturato complessivo).

È possibile, infine, incrementare il proprio punteggio dimostrando di aver partecipato o impegnandosi a partecipare a corsi di formazione della durata minima di 12 ore in tema di internazionalizzazione.

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