Con l’ordinanza in oggetto, la Sezione Quinta Penale della Corte di Cassazione ha rimesso alle Sezioni Unite la questione della configurabilità del reato di accesso abusivo ad un sistema informatico attraverso una condotta che concreti uno sviamento di potere da parte del pubblico ufficiale o dell’incaricato di pubblico servizio e se detta condotta, pur in assenza di specifiche disposizioni regolamentari ed organizzative, possa integrare l’abuso di poteri o la violazione dei doveri previsti dalla norma incriminatrice.
Il Garante Italiano per la Protezione dei Dati Personali ha recentemente pubblicato una guida divulgativa su contenuti e innovazioni del Regolamento Europeo 2016/679 concernente la tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali e la libera circolazione di tali dati, entrato in vigore il 24 maggio 2016, che diventerà direttamente applicabile negli Stati Membri il 25 maggio 2018, senza necessità di leggi nazionali di recepimento.
Chiunque collegato alla rete internet gli viene permesso grazie ad un fornitore di servizi informatici, l’Internet Service Provider. Ebbene, nonostante tale affermazione appaia scontata per tutti gli utenti che ogni giorno navigano on line, altrettanto scontato non è invece l’effettivo impatto che tali fornitori di servizi internet hanno, oltre che sul nostro stile di vita, anche sul nostro sistema giuridico.
La Commissione europea ha proposto nuove norme che consentiranno alle autorità nazionali garanti della concorrenza di applicare più efficacemente la legislazione antitrust dell’UE, dotandole di tutti gli strumenti necessari per conseguire tale obiettivo.
La finanza agevolata come strumento di sviluppo e acceleratore dei processi di crescita. Sempre se, però, le imprese sappiano come muoversi in questo mondo complesso ed in continua evoluzione tra nuovi bandi e finanziamenti.
I compensi spettanti agli amministratori di una società per azioni, in relazione alle funzioni di gestione della società stessa, sono pignorabili per intero, sussistendo tra le parti un rapporto di natura societaria. È quanto stabilito dalle Sezioni Unite Civili della Cassazione con la sentenza 1545 depositata il 20 gennaio scorso.
Il profitto diventa giustificato motivo di licenziamento. È questa la nuova e rivoluzionaria fattispecie di licenziamento riconosciuta per la prima volta nel nostro ordinamento da una recente sentenza della Corte di cassazione, sezione lavoro (sentenza n. 25201 del 7 dicembre 2016).
Il lavoro agile o smart working non costituisce una nuova tipologia di lavoro bensì una particolare declinazione della prestazione stessa, a metà strada tra l’attività classica svolta all’interno dell’azienda ed il telelavoro.