Percorsi di carriera non lineari: perché sono importanti per gli HR

Percorsi di carriera

Numerose ricerche sostengono che, ad oggi, i datori di lavoro dovrebbero concentrarsi sullo sviluppo di percorsi di carriera non lineari.

I lavoratori che non hanno un career path ‘ideale’ iniziano a mettere in discussione il loro futuro e potrebbero rivolgersi agli esperti in materia per comprendere in che direzione orientarsi.

Sebbene la domanda di lavoratori qualificati rimanga generalmente elevata nel mercato attuale, viene affermato da sempre più parti come i datori di lavoro, molto spesso, tendono a non assumere chi ha avuto un percorso di carriera atipico, tortuoso, non lineare. È una visione miope, secondo tanti esperti del mondo HR.

L’opportunità di perseguire carriere più redditizie e coinvolgenti potrebbe essere nella migliore delle ipotesi qualcosa che porta a un percorso di carriera non lineare. I lavoratori ‘ordinari’, in particolare, non ricevono opportunità di avanzamento o promozione.

Ma come fare, nel concreto, ad assumere un lavoratore con un career path ‘irregolare’? Esempio virtuoso viene dall’idea per cui la formazione intersettoriale possa attrarre i lavoratori. La maggior parte dei lavoratori, infatti, considera l’idea di cambiare il proprio percorso professionale, il settore di riferimento, o di tornare a formarsi.

Come riporta “HRDive.com”, ad esempio, la catena di supermercati Walmart ha lanciato di recente iniziative di formazione per portare i cosiddetti dipendenti della prima linea in altri settori, come ad esempio la sicurezza informatica. Transizione, dunque, per agevolare un percorso di carriera non lineare, anziché ostacolarlo.

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