Social e mondo del lavoro

Social e mondo del lavoro: un binomio pericoloso

Social e work: un binomio sempre ormai più controverso!

L’immagine che un professionista da di sé attraverso i social non è fondamentale solo in fase di selezione, ma è ormai importantissima anche all’interno della routine aziendale di tutti i giorni. La condotta del singolo sui social molto spesso può ricadere anche sull’intera organizzazione aziendale, pertanto è fondamentale cercare di farne un utilizzo sano e intelligente. Un cattivo utilizzo di questi canali, può avere delle ripercussioni anche all’interno dell’azienda stessa in quanto molto spesso questi ultimi vengono utilizzati per criticare qualche collega o per sfogarsi di qualche specifico avvenimento: un utilizzo di questo tipo andrebbe a minare i rapporti esistenti in azienda e ha delle ripercussioni gravissime sull’andamento del lavoro stesso.

Potenziali candidati, attenzione all’utilizzo che fate dei vostri social!

LinkedIn è un ottimo strumento se si intende trovare lavoro e offre per questo, la possibilità di entrare rapidamente in contatto con professionisti del proprio settore di riferimento. C’è però una nube su questo orizzonte che quasi nessuno mette in conto, ed è quella che riguarda i recruiter: chi si occupa di risorse umane controlla i social in fase di valutazione dei candidati. Le ragioni di questo comportamento sono molto semplici da comprendere: attraverso i social è possibile conoscere al meglio il candidato, si riesce a capire l’immagine di sé che intende trasmettere al di fuori della sfera professionale, è possibile coglierne i valori e le passioni, e in conclusione attraverso questo escamotage si riesce ad avere un’idea più esaustiva della sua persona, magari meno filtrata rispetto alla formalità che emerge da un curriculum o da una lettera motivazionale. Contenuti inappropriati, volgarità, momenti goliardici, bugie, sono da bandire se siete alla ricerca di lavoro: prima di candidarvi per qualsiasi posizione (anche la meno specializzata) sarebbe preferibile ripulire i vostri canali social, cercando di costruire un profilo professionale. Per fare ciò non è necessario mandare tutto al rogo: Facebook ad esempio offre la possibilità di impostare delle restrizioni sulla Privacy, in modo da permettere agli utenti di limitare la visibilità di contenuti magari troppo personali. Il Personal branding parte da queste piccole azioni ed è fondamentale avere un’immagine pulita, una buona reputazione, se si vuole costruire una carriera di successo.

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