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Character skill, cosa sono e perché sono il futuro del lavoro
Sono le competenze che coinvolgono direttamente la personalità del lavoratore, non toccando solo la sfera del cognitivo, bensì interessando il suo carattere e il modo in cui si approccia al lavoro.
Parliamo delle cosiddette character skill, letteralmente ‘competenze del personaggio’, ovvero delle disposizioni mentali che possono aiutare – o meno – una risorsa a svolgere delle mansioni, e di conseguenza a ricoprire una determinata figura professionale. 
Che cosa sono le character skill, e cosa significa questa espressione
Per avere successo nella vita è necessaria un'ampia varietà di abilità: non c’è più posto, infatti, per una valutazione dei dipendenti che prescinda dal loro carattere, dalla loro personalità, e da tutto quanto concerna la loro sfera emotiva e come questa si rapporta al loro lavoro. La ricerca dà continuamente prove della validità di questa teoria: la coscienza, la motivazione, la creatività della risorsa, può portare a una serie di importanti benefici in termini occupazionali, di guadagno e di salute.
Il termine è stato utilizzato per la prima volta negli anni ’90, principalmente in ambito scolastico. Secondo questa dottrina, dunque, qualità trasversali, disposizioni della personalità, dette appunto character skill, migliorano le prestazioni di un dipendente, in quanto parte integrante del suo lavoro, e componenti fondamentali del processo di apprendimento.
Le character skill, come riporta il portale “Morning Future” in un recente e interessante articolo, vengono studiate attraverso test di autovalutazione e osservazionali usati normalmente in psicologia, con l’obiettivo di renderle degli indicatori misurabili, proprio come tanti altri nel mondo del lavoro di oggi. Il presupposto di questi studi è che gli aspetti cognitivi e non cognitivi non siano scollegati, bensì costituenti del profilo indivisibile e unico di ogni singola persona. Sarà questo il futuro? Molto, molto probabile; starà a noi abbracciare al meglio questa nuova prospettiva.
by
Redazione HR
