Cambiare lavoro, come, quando e perché farlo

Cambiare lavoro

Ecco come cambiare lavoro: quando farlo, perché farlo, e alcuni consigli da seguire per compiere delle valutazioni corrette su rischi e opportunità che si presentano al momento della scelta.

Cambio Lavoro

Quando cambiare lavoro fa bene

Nonostante stiamo parlando di una scelta che richiede una certa ponderazione, esistono degli inconfondibili e inequivocabili segnali che possono (e, spesso, devono) portare a cambiare lavoro.

Uno di questi è senza ombra di dubbio l’insoddisfazione del proprio attuale lavoro, che può subentrare per qualsiasi motivo, ma che non deve in alcun modo rappresentare una costante nella vita di tutti i giorni. La giornata storta può capitare a tutti, ma se non si ha mai realmente voglia di recarsi a lavorare, o se peggio si guarda costantemente l’orologio in attesa che termini l’orario di lavoro, beh, questi sono segnali che cambiare è consigliato, e forse necessario.

Un secondo, grande segno inequivocabile che cambiare lavoro è giusto, risiede nella mancanza di stimoli all’interno dell’ambiente lavorativo. Se non si hanno motivazioni, se non c’è supporto tra colleghi o tra datore di lavoro e lavoratore, e soprattutto se non ci si aspetta nulla dalla propria crescita professionale, probabilmente non si è nel posto giusto, e cambiare può essere una soluzione.

La comfort zone e la paura di cambiare lavoro

Un fattore che può comportare una grande paura di cambiare lavoro è senza dubbio quello della comfort zone. Con questo termine viene definita “la condizione mentale in cui la persona agisce in uno stato di assenza di ansietà, con un livello di prestazioni costante e senza percepire un senso di rischio”. Si tratta di uno stato in cui le persone si sentono a proprio agio, controllando in maniera piena, ma soprattutto senza alcun tipo di stress, le azioni che compiono sull’ambiente lavorativo.

Spesso la comfort zone può rappresentare il porto sicuro nel quale rimanere, arroccati alle proprie certezze. Questo può andar bene a chi intende condurre una vita abitudinaria, o a chi semplicemente è soddisfatto del proprio lavoro. Ma, qualora si verifichino le condizioni di cui sopra in cui cambiare lavoro è necessario, rifugiarsi nella propria comfort zone è estremamente dannoso, e porta la stessa a rappresentare il posto nel quale restare soli con sé stessi, i propri limiti e le proprie paure. Uscire dalla zona di comfort è un passo decisivo per rendere la propria vita migliore.

Perché cambiare lavoro: pro e contro

Quali possono essere i ‘contro’ del cambiare lavoro? Una decisione del genere, come detto, comporta dei rischi, nonché una buona dose di paura. Al di là dell’aspetto emotivo, ciò che però deve interessare in maniera precipua chi intende cambiare occupazione, sono le condizioni di cui parlavamo in precedenza (stipendio e crescita professionale). Il nuovo lavoro potrebbe essere peggiore, per quanto riguarda questi due fattori. Inoltre, cambiare vita e abitudini potrebbe essere più traumatico di quanto si pensa: occorre, ancora una volta, valutare bene.

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Quali, invece, possono rappresentare degli aspetti ‘pro’ da considerare quando si sceglie di cambiare lavoro? Innanzitutto, una migliore qualità della vita, oltre che la ricerca di un approccio migliore alla realtà aziendale. Inoltre, provare ad intraprendere una professione che possa essere in linea con i propri obiettivi futuri, e perché no, con i propri sogni e le proprie ambizioni. Una scelta del genere può sicuramente fornire nuovi stimoli a chi la compie, nuova energia interiore, e una rinnovata voglia di credere in sé stessi. In questo caso, scegliere una realtà stimolante, che metta di fronte al lavoratore degli obiettivi concreti, con i mezzi per raggiungerli, può decisamente spostare l’asticella verso i ‘pro’.

Come cambiare lavoro: i consigli da seguire

Calma. La ricetta che spiega come cambiare lavoro richiede alcuni ingredienti fondamentali: ponderazione delle situazioni, consapevolezza di ciò che si affronta, ma soprattutto un’attenta valutazione delle opportunità e dei rischi che si presentano al momento di compiere una scelta così importante per il proprio presente, ma soprattutto per il proprio futuro.

I salti nel buio, quando si tratta di prendere una nuova strada, non servono a nulla. Il primo passo da fare per compiere una scelta di questa importanza è dunque quello di essere pienamente chiari con sé stessi, controllando pienamente le proprie decisioni, e avendo piena consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti, ma soprattutto degli obiettivi che si intende raggiungere.

Molteplici sono i fattori da valutare con grande attenzione. La cultura lavorativa della nuova azienda, della quale dovrete cercare di analizzare l’ambiente, che di lì a poco potreste vivere quotidianamente. In questo senso, il colloquio è utile non solo all’azienda, per compiere una valutazione su di voi, ma anche, viceversa, a voi per porre più domande possibile sulle mansioni che si svolgeranno, sull’orario di lavoro, e soprattutto su quali sono le opportunità di crescita.

Tra i fattori da valutare c’è sicuramente il confronto tra la retribuzione offerta dall’azienda presso la quale si lavora già e quello offerto dal futuro lavoro, ma anche la crescita professionale che si profila nella nuova azienda è un elemento di grande importanza tra i pro e contro che entrano in gioco quando si intende fare una scelta di questo tipo.

Alcuni consigli per cambiare lavoro riguardano il modo attraverso il quale si intende ‘uscire’ dalla realtà professionale nella quale si è stati immersi finora. In questo senso è sicuramente utile dire di essere alla ricerca di nuovi stimoli professionali, oppure un ruolo di maggiore responsabilità, o ancora una realtà lavorativa nella quale imparare nuove cose. La voglia di mettersi alla prova, di assumersi nuovi oneri e onori, di crescere dal punto di vista professionale, è qualcosa da manifestare sia al vecchio datore di lavoro, sia in fase di colloquio, quando ci si approccia alla nuova realtà.

Inoltre, un consiglio sicuramente utile è quello di mantenere buoni rapporti col passato: restare in contatto coi colleghi coi quali si ha una relazione serena e che potrebbero esserci utili in futuro, mai parlare male del precedente datore di lavoro, cercare di prendere gli aspetti positivi dell’esperienza vissuta. E, soprattutto, ricordare che se si è scelto di cambiare, è perché si è alla ricerca di qualcosa di meglio. Cogliere l’opportunità, e lasciarsi andare alla sfida.

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