La rivoluzione delle risorse umane

La rivoluzione delle risorse umane

La digital transformation per la Direzione HR non è solo un'importante occasione di semplice innovazione digitale, ma anche e, soprattutto, una sfida per ripensare ai processi innovando le attività di gestione e sviluppo delle risorse umane. Il futuro è la tecnologia "qualitativa"? Bisogna capire se il nostro futuro e quello delle organizzazioni punta ad una gestione delle risorse umane che sia ottimale e tempificata o mira più a "gestione umana delle risorse", in cui vi sia ancora necessità di focalizzarsi sulla centralità dell'elemento umano nei processi aziendali.

 

In un’epoca caratterizzata da cambiamenti continui, con una sempre più accesa concorrenza, è necessario che, quanto ad attenzione da riservare al personale, i vertici aziendali comincino a rendersi conto che la loro responsabilità è ora più ampia che nel passato, poiché si rende necessario centrare concretamente l’attività della loro impresa, della loro organizzazione aziendale su quello che è innegabilmente l’asset più importante: l’attività umana.

La digital transformation per la Direzione HR non è solo un’importante occasione di semplice innovazione digitale, ma anche e, soprattutto, una sfida per ripensare ai processi innovando le attività di gestione e sviluppo delle risorse umane.

Dal 2018 una delle più grandi aziende del momento, Ikea si serve di un'intelligenza artificiale per valutare i candidati ad un posto di lavoro: è "Vera", robot ideato da una startup russa. 1500 colloqui al giorno. Otto minuti per capire se un candidato è adatto a una posizione oppure no, i candidati migliori sono indirizzati a selezionatori umani, a cui spetta la scelta finale. 

La domanda che sorge spontanea a questo punto è quanto questo esempio rimarrà isolato o possiamo considerarlo l’inizio di qualcosa di più ampio?

“Gli esseri umani rimangono i migliori valutatori, ma Vera può aiutare molto il loro lavoro abbattendo i tempi di selezione soprattutto nella fase iniziale, quando ad esempio devono essere esclusi tutti quei candidati che si sono iscritti per una determinata posizione, ma non sono più in cerca di lavoro”. Così Alexei Kostarev, uno dei “padri fondatori” di Vera.

Tempo risparmiato, quindi, non grazie a una scrematura qualitativa, bensì quantitativa, ma ci fermeremo a questo o il futuro è la tecnologia “qualitativa”? Bisogna capire se il nostro futuro e quello delle organizzazioni punta ad una gestione delle risorse umane che sia ottimale e tempificata o mira più a “gestione umana delle risorse”, in cui vi sia ancora necessità di focalizzarsi sulla centralità dell’elemento umano nei processi aziendali. 

In questo scenario l’uomo riuscirà a governare l’automazione ed il cambiamento che ne consegue o dobbiamo attenderci un futuro, in cui selezione e valutazione della risorsa saranno affidate a una macchina? In caso di necessità legate ad una selezione iniziale di grandi volumi di cv ricevuti, l’utilizzo di sistemi tecnologici automatici può agevolare la persona che dovrà poi fare le selezioni, nel contattare i candidati idonei alle posizioni aperte. Ma nel momento in cui bisogna valutare la risorsa, comprenderla e sceglierla, non si può delegare ad una macchina: “Il mondo del lavoro è fatto di persone e la differenza la fanno le persone. La tecnologia deve restare uno strumento nelle mani dell’uomo.

Dott.ssa Roberta Apperti
(Docente del Master Gestione, Sviluppo ed Amministrazione delle Risorse Umane)

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