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L'impatto del caro-vita e caro-affitti sull'economia domestica degli europei: Italia ultima

caro-affitti

Negli ultimi anni, l'Europa ha assistito a un significativo aumento del costo della vita, con un impatto particolarmente marcato sul mercato degli affitti. Questa tendenza ha sollevato preoccupazioni riguardo alle modalità di spesa e di risparmio dei cittadini europei, nonché alla valutazione dell'attrattività dei diversi Paesi del continente.

Un recente studio condotto da una banca online, noto come l'Indice di vivibilità, ha gettato luce su questa problematica, classificando i Paesi europei in base alla qualità della vita offerta. Questo indice considera vari fattori, tra cui le spese per affitto e energia elettrica, la densità della popolazione e il senso generale di felicità, al fine di determinare i luoghi più vivibili.

Sorprendentemente, l'Italia si posiziona all'ultimo posto in questo ranking, soprattutto a causa dell'elevato costo degli affitti, che assorbe oltre il 52% dello stipendio medio degli italiani. Con un costo medio nazionale per l'affitto di un bilocale che si aggira attorno ai 1.400€, città come Firenze e Milano registrano prezzi ancora più elevati, rendendo particolarmente oneroso per gli abitanti mantenere uno standard di vita adeguato.

Al contrario, il Belgio emerge come il Paese più vivibile secondo l'indice, con gli affitti che rappresentano solo il 18% dello stipendio medio. Seguono la Svizzera e la Danimarca, dove la percentuale del salario destinata all'affitto è rispettivamente del 21%.

Questi dati evidenziano non solo l'impatto del caro-affitti sulle finanze personali ma anche come questo fattore influenzi l'attrattività di un Paese. Le nazioni con un minor peso degli affitti sullo stipendio medio tendono a offrire una qualità della vita superiore, attirando così maggiormente chi è in cerca di una nuova residenza.

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