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Finanza, lo sviluppo dell’e-commerce fa salire i casi di frodi creditizie, ma calano gli importi

È ancora elevato l’impatto delle frodi creditizie realizzate tramite furto d’identità, con il successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni e con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene, sui portafogli dei consumatori.

Lo sviluppo dell’e-commerce ha fatto salire il numero dei casi, nonostante si registri un cauto ottimismo per quanto concerne il calo degli importi delle frodi stesse.

Gli ultimi dati registrati dall’Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti di identità realizzato da CRIF-MisterCredit parlano di oltre 28.600 casi rilevati in Italia nel 2021, +31,1% rispetto al 2020. Un aumento dovuto al continuo sviluppo degli acquisti online (+18% nel 2021) che ha contribuito alla crescita dei casi perpetrati sui canali virtuali, dove le verifiche possono essere meno efficaci.

Complessivamente, il danno stimato raggiunge i 124,6 milioni di euro, sostanzialmente stabile rispetto al 2020, dal momento che al numero maggiore di casi corrisponde una contemporanea diminuzione dell'importo medio frodato, che si attesta a 4.350 euro (-23,3% rispetto all’anno precedente).

Preoccupa, invece, la crescita delle frodi sugli importi inferiori a 1500 euro, relativi a richieste di finanziamento o rateizzazioni di pagamento su acquisti e-commerce. Una dimostrazione che, secondo gli esperti, le organizzazioni criminali ormai non disdegnano le operazioni fraudolente su beni di importo più contenuto. È proprio ai piccoli crediti, dunque, che occorre prestare attenzione.

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