Inflazione, ci costa 3500 euro all’anno sul conto corrente. Ma come mai?

7%. Questa la percentuale d’inflazione che al momento mina il sistema economico e finanziario italiano.

Avere circa 50mila euro sul conto corrente produce costi enormi che finiscono per penalizzare i risparmi e gli investimenti che costituiscono il nostro futuro, fino a costarci circa 3500 euro all’anno. Ma perché avviene ciò?

Un interessante articolo di “Wall Street Italia” ha spiegato le ragioni per cui l’inflazione, a oggi, pesa sul portafogli degli italiani in maniera tutt’altro che trascurabile. La prima causa di questo dannoso fenomeno è il forte calo della produttività generale, che non è stata in grado di rispondere alla domanda altissima che arrivava dal mercato.

I tempi d’attesa delle navi nei porti di massimo smistamento al mondo e il costo del noleggio dei containers con cui vengono trasportate le merci sono stati dunque due fattori che hanno pesato non poco. A ciò aggiungiamo anche la crisi energetica, e la richiesta straordinaria di energia che ha fatto impennare vertiginosamente il prezzo di gas, soprattutto, e petrolio.

“Se guardassimo l’estratto conto alla fine dell’anno, con il 7% di inflazione avremmo maturato una perdita del potere d’acquisto di 3.500 euro”, afferma Wall Street Italia, con una decurtazione mensile di circa 291,66 euro, e una decurtazione annuale di circa 9,71 euro.

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