E-Commerce Management: come creare un ecosistema digitale efficace?

E-Commerce Management: come creare un ecosistema digitale efficace?

L'e-commerce è dirompente. Ha cambiato il modo in cui milioni di persone fanno shopping. Ma la gestione di molte aziende di e-commerce non si è evoluta altrettanto velocemente. Spesso, apparentemente, potrebbero essere paragonate come delle realtà statiche e datate.

 

Gestire un'azienda, soprattutto in un settore dinamico come l'e-commerce, può essere stressante. Richiede strategia, visione e decisioni giornaliere, se non minuto per minuto.

I responsabili dell'e-commerce devono tenere il passo con le tendenze in tecnologia, marketing, prodotti, servizio clienti e spedizione di piccoli pacchi. Questi stessi leader possono anche gestire relazioni con dipendenti, fornitori e clienti.

Quello che segue sono diverse idee per relizzare e gestire un business di e-commerce nel 2018 e oltre.

 

Creare un ecosistema digitale

Espressione ormai entrata nel lessico del digital marketing, ecosistema digitale indica un ambiente in cui si svolgono interazioni, flussi e scambi, in equilibrio dinamico.  Le attività di un e-commerce partono proprio dall’integrazione tra i diversi sistemi e applicazioni: database esterni, CRM, CMS, ERP, sistemi di Business Intelligence, piattaforme di email advertising devono saper dialogare tra loro, in una continua condivisione e aggiornamento di dati e informazioni, per evolvere l’ecosistema in termini di conoscenze e abilità.

L’integrazione permette la sincronizzazione dei dati sul singolo cliente, creando un tessuto unico e superando una visione a compartimenti stagni. Non si tratta di mera utilità gestionale degli strumenti, ma di implementazione di tecniche avanzate di marketing. La sincronizzazione dei dati prepara infatti il terreno alle attività di segmentazione e profilazione di un e-commerce: in poche parole, convertire dati e informazioni sul destinatario in comunicazioni personalizzate e rilevanti, con un potenziale di conversione in acquisto esponenzialmente maggiore.

La sincronizzazione dei dati passa per i connettori, gli strumenti che consentono l’integrazione e l’aggiornamento tra i diversi sistemi di un e-commerce.

SEO: posizionare lo store

Il web è unico perché non ha limiti geografici, ma per trarne vantaggio serve migliorare il posizionamento. Inserire centinaia o migliaia di prodotti in un sito web non farà decollare il traffico. Serve fare SEO. Ecco allora alcuni suggerimenti.

Le Ricerche di Mercato

Un’approfondita ricerca di mercato ti aiuta a identificare cosa funziona, cosa non funziona e quali sono le lacune che puoi colmare. Per i siti di e-commerce, sono due le attività fondamentali:

Keywords Planning

Meglio 300 visite al giorno di utenti interessati piuttosto che 3.000 visite al giorno di utenti capitati per caso. Come individuare allora il target giusto? Parola d’ordine, keyword, per la cui ricerca esistono diversi tool, sia gratuiti (Google Keyword Planner) che a pagamento (Long Tail Pro). Attenzione però all’overload di keywords, cioè parole chiave sono molto simili tra loro (per esempio “i migliori alimenti per cani”, “il miglior alimento per cani”): sono da rimuovere; all’opposto vanno invece valorizzate le parole chiave a basso, cioè quelle cosiddette a coda lunga, che presentano volumi di ricerche mensili medio bassi. Potresti pensare che non valga la pena, ma permettono comunque di aumentare il traffico verso il sito.

Analisi dei competitors

Per dominare il tuo settore devi sapere cosa stanno facendo i tuoi concorrenti, e fare di meglio. Spiare i tuoi concorrenti è facile se sai dove guardare. Open Site Explorer e Ahrefs sono alcuni degli strumenti che puoi utilizzare per controllare i tuoi backlinks. Dai un’occhiata al Domain Authority (DA) e alla Page Authority (PA). In poche parole, DA e PA ti danno un’idea della “forza” di un sito web. Quanto più elevati sono i valori, più potente (in termini di ranking) è il sito web. La maggior parte dei siti ha un valore di DA e PA pari a 20. I valori che sono al di là della media, spesso, sono frutto di cattive pratiche di “link building” che i motori di ricerca puniscono.

On-Page SEO

Per curare e migliorare la SEO di un e-commerce, ci sono cinque punti da tenere bene a mente:

  • Ottimizzazione delle parole chiave, cioè utilizzare una parola chiave (che abbia senso) nelle seguenti parti di una pagina: Titoli, titoli e sottotitoli, Contenuto (include descrizioni dei prodotti), Meta Description, Nomi dei file di immagine e Alt tag, URL.
  • Link interni, che collegano una pagina ad altre pagine del sito. Attenzione però a non esagerare: i motori di ricerca penseranno che state facendo qualcosa di sospetto.
  • Struttura del sito (o sitemap), da curare per impattare al meglio sulla navigabilità e sull’usabilità del sito e quindi di conseguenza su conversioni e ranking.
  • Versione mobile, dal momento che sempre più persone accedono a Internet attraverso tablet e smartphone; per questo ogni sito web deve essere mobile-friendly. Per verificare che il tuo lo sia, puoi utilizzare Google Mobile Friendly Test.
  • Contenuti e valutazioni dei clienti, per offrire il più valido dei motivi per acquistare da te.

 

Fare remarketing con l’automation

Un’enorme fetta di potenziali acquisti rimane in sospeso: secondo l’ultima ricerca di Baymard, il 69,23% dei carrelli viene abbandonato. Significa che su 100 potenziali clienti, 69 mettono da parte il prodotto e accantonano l’idea di acquistarlo, nel peggiore dei casi dimenticandosene.

Di conseguenza, per alcuni e-commerce sarà importante riproporre al cliente i prodotti consultati (o qualcosa di affine in catalogo), per altri sarà decisivo offrire uno sconto sulla spedizione (per divenire gratuita oltre una certa soglia di spesa). Questo insieme di azioni prende il nome di remarketing, per la cui definizione è fondamentale affidarsi a un sistema di Marketing Automation, grazie a cui è possibile mettere a punto un flusso automatizzato che si innesca all’avverarsi o meno di determinati eventi. 

 

User experience: gli elementi da migliorare subito

Se un utente non riesce a trovare un prodotto, quell’utente non può comprarlo. Banale ma non troppo, se parliamo di user experience design, quella disciplina che si occupa della progettazione dell’esperienza utente.

Se tutti i siti hanno bisogno di una buona ed efficiente user experience, gli shop online ne richiedono una ancora migliore, visto il tipo di servizio offerto: l’interfaccia di uno store online deve mettere l’utente a proprio agio, eliminando qualsiasi fonte di disturbo o di dubbio che possa distoglierlo dal completare l’attività.

La User Experience è sempre migliorabile. Ricorda che:

  • Le pagine di categoria devono essere ben organizzate e complete fin da subito. Ad esempio, mostrando fin da subito informazioni come prezzo e disponibilità dei prodotti;
  • Le pagine di listing devono offrire una panoramica più completa sulle categorie e sull’offerta a catalogo dei brand;
  • La casella di ricerca deve essere ben funzionante. È stato provato che un utente che utilizza la search box sia più propenso all’acquisto, conoscendo già il prodotto da acquistare;
  • Le selling page devono essere complete di ogni dettaglio, con immagini grandi e descrittive essendo gli unici contenuti con cui l’utente può confrontarsi prima di un acquisto;
  • La procedura d’acquisto deve essere chiara e senza distrazioni: è un momento delicato in cui l’utente deve fidarsi per poter completare l’acquisto.

 

A lezione di e-commerce management

Per passare dalla teoria alla pratica, la Business School Alma Laboris ha realizzato il Master Digital Marketing & Omnichannel Strategy Management, in formula week-end, tenuto da docenti d’eccezione.

  • Scegliere la migliore piattaforma di vendita per la tua azienda;
  • Equilibrare aspetti gestionali e funzioni aziendali in un progetto di e-commerce di successo;
  • Garantire una User Experience coerente e omnicanale;
  • Acquisire nuovi clienti con le tecniche di Digital Marketing applicate all’e-commerce;
  • Progettare una strategia mobile che aumenti le conversioni;
  • Comprendere il funzionamento di Google AdWords e quali siano i meccanismi attraverso i quali posizionare al meglio i propri asset digitali non solo sui motori di ricerca, ma anche su Youtube;
  • Etc.

 

 

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