Social Media Advertising: statistiche e numeri della pubblicità sui social network

Social Media Advertising: statistiche e numeri della pubblicità sui social network

Ultimamente, sembra quasi che ogni mese venga introdotto un nuovo tool o una nuova feature dedicata al Social Media Advertising. Facebook, Twitter e YouTube sono attivi in questo territorio già da diverso tempo, mentre altre piattaforme, come Instagram, stanno rapidamente guadagnando terreno e diventando un nuovo punto di riferimento per chi vuole investire in pubblicità sui social media.

 

Il boom di opzioni per i social ads, tuttavia, ha creato un contesto in cui molti brand faticano a tenere il passo e avere un’opinione unanime sull’effettiva utilità di questi strumenti.

 

Le Statistiche sul Social Media Advertising

I budget riservati alla pubblicità sui social media sono raddoppiati a livello globale negli ultimi 2 anni, passando dai 16 miliardi di dollari del 2014 a 31 miliardi nel 2016.

Un dato veramente impressionante, nonostante il 46% dei marketer B2B sostenga di non avere la certezza che questi canali abbiano generato entrate per la propria azienda. Si prevede che nel 2019 il budget per il social media advertising, solo negli Stati Uniti, aumenterà fino a 17,34 miliardi di dollari

Non è una cifra da poco. I marketer hanno ammesso che la pubblicità sui social media è uno strumento da comprendere e usare per riuscire a influenzare il target giusto di utenti. Questa statistica mostra che si stanno impegnando per raggiungere l’obiettivo.

Ma il fenomeno non è circoscritto al Nord America, per il 2017, gli analisti prevedono un aumento del 26,3% nella spesa globale per i social ads. Gli Stati Uniti sono assidui utilizzatori dei social media, ma non sono gli unici ovviamente. I social vengono usati ovunque e la pubblicità sta aumentando a livello globale. A prescindere da quale sia il tuo mercato, puoi trovare il modo di sfruttare al meglio la pubblicità sui social.

È possibile che la spesa per la pubblicità sui social media superi i 35 miliardi di dollari nel 2017, arrivando a rappresentare il 16% della spesa complessiva per la pubblicità digitale a livello globale.

Per essere precisi, la cifra effettiva è 35,98 miliardi di dollari, con un aumento di quasi 13 miliardi di dollari in soli due anni. Inoltre, significa che i social media avranno mantenuto una crescita costante (pari a circa 6 miliardi di dollari l’anno) per quasi mezzo decennio. Spesso questi trend aumentano in modo rapido per un anno o due e poi si stabilizzano. Se la spesa per la pubblicità sui social media continuerà ad aumentare in questo modo, non sarà possibile prevedere l’evoluzione di questi strumenti e del settore.

Una spesa di questo tipo dovrebbe in teoria rispecchiare il costo delle pubblicità. In realtà oltre il 50% degli esperti di marketing B2B definisce i social media un’opzione pubblicitaria ‘molto’ o ‘relativamente’ economica.

In un sondaggio, è stato chiesto a 200 marketing specialist B2B di valutare i costi delle varie soluzioni pubblicitarie in rapporto alle lead. Oltre il 50% degli intervistati ha valutato i social media come “molto economici” o “piuttosto economici”. Questo, rispetto al 42,5% dei search ads e al 41,7% dei display ads.

La verità è che i social ads sono convenienti. Molti social offrono la possibilità di testare i tuoi contenuti a livello organico prima di promuoverli, in modo da capire se stai sfruttando le opportunità migliori per entrare in contatto con il pubblico giusto di destinazione. Inoltre, ci sono moltissimi altri modi per limitare i costi della pubblicità sui social.

 

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Alcuni numeri sulle diverse piattaforme social

Twitter

Le entrate di Twitter generate dalla pubblicità hanno raggiunto i 717 milioni di dollari nell’ultimo trimestre del 2016. Twitter è stato uno dei primi social media a riconoscere e sfruttare il potenziale della pubblicità. In parte, questo dipende anche dall’attenzione riservata da Twitter ai dispositivi mobili. I guadagni dalla pubblicità sui dispositivi mobili rappresentano l’89% delle entrate complessive di Twitter generate dalla pubblicità.

Al giorno d’oggi, gli utenti usano così tanto gli smartphone da spingere qualsiasi azienda a ottimizzare i suoi prodotti per i dispositivi mobili. Twitter è sempre stato all’avanguardia in termini di sviluppo di app mobile e lo stesso vale per le opzioni disponibili per la pubblicità. Da questa statistica appare evidente che i dispositivi mobili sono il luogo preferito dagli inserzionisti. Ma come si traducono queste cifre relative alle entrate di Twitter in termini di engagement effettivo per i brand?

Nel 2016, l’engagement totale dei tweet sponsorizzati è aumentato del 151% anno su anno, una cifra molto più alta rispetto alle inserzioni tradizionali su banner.

Gli ads di Twitter aumentano notevolmente l’engagement rispetto ai tweet non sponsorizzati. Offrono opzioni di targeting che ti consentono di entrare in contatto con un pubblico molto specifico, di fornirgli contenuti collaudati e a cui è interessato. Tutto questo si traduce in un maggiore engagement e in ulteriori vantaggi per la tua azienda.

Ma se Twitter è uno dei pionieri della pubblicità sui social media, c’è anche una “new” entry che non va assolutamente sottovalutata.

 

Instagram

Si prevede che nel 2017 la revenue derivante dagli Instagram Ads su dispositivi mobili sia di oltre 2.3 miliardi di dollari (e nel 2018 circa 6.8 miliardi)

Anche gli Instagram Ads non vanno assolutamente sottovalutati. Anzi. All’inizio del 2015, Instagram ha creato partnership con alcuni grandi brand per testare la pubblicità sulla sua piattaforma, e i risultati sono stati eccezionali.

Nel primo anno di vita, le inserzioni di Instagram hanno ottenuto l’impressionante fatturato di 595 milioni di dollari. Nel 2016, questa cifra è raddoppiata. Sono numeri incredibili per Instagram, e le previsioni per i prossimi anni lo sono ancora di più. Ma questo è dovuto anche alla crescita incredibile che sta avendo il social in termini di utenza ed engagement. Instagram ha oltre 600 milioni di utenti attivi ogni mese (e 400 milioni ogni giorno)

Essendo un social pensato appositamente per i dispositivi mobili, Instagram può sfruttare al meglio la crescita esorbitante del mobile come veicolo principale per il suo sviluppo.  Con gli Instagram Ads, i brand sono in grado di entrare in contatto con un numero elevatissimo di potenziali consumatori ovunque essi siano, intercettando soprattutto una fascia di utenti molto giovani. L’uso attuale, ad esempio, porta circa 95 milioni di immagini e video condivisi sul social, e 4.2 milioni di like al giorno. L’engagement, quindi, è altissimo.

La risposta agli Instagram Ads è stata 2,9 volte superiore rispetto a quanto previsto dalle norme di Nielsen sulla pubblicità online. Esaminando più di 475 campagne in tutto il mondo, Nielsen ha scoperto che la risposta ai post su Instagram superava la media delle pubblicità online di almeno il triplo. In altre parole, gli Instagram Ads rimangono impressi nella memoria degli utenti che li vedono. Non è un risultato da poco in un mondo di social media intasati di contenuti.

Con il crescente utilizzo e la diffusione delle inserzioni pubblicitarie sui social media, questa statistica dovrebbe portare Instagram all’attenzione di tutti i brand che intendono investire in Social Media Advertising.

Il 60% delle persone scopre prodotti e servizi su Instagram, e il 75% delle persone esegue un’azione dopo aver tratto ispirazione da un post di Instagram.

 

Facebook

Nel 2016 Facebook ha incassato grazie agli ads 26,885 miliardi di dollari, contro i 17,079 del 2015 (con un aumento anno su anno del 57%)

Il fatto è che Facebook è il social più popolare al mondo e, dato il suo utilizzo diffuso, molti brand preferiscono sperimentare prima il Social Media Advertising su Facebook, e poi sulle altre piattaforme. Non per niente, il numero di utenti attivi è 1,23 miliardi (di cui 1,15 da mobile).

Su Facebook, gli ads visualizzati da desktop hanno un tasso di click-through 8,1 volte maggiore rispetto agli annunci web convenzionali, mentre per quelli su mobile il tasso è 9,1 volte maggiore.

Facebook è entrato nel mondo della pubblicità molto dopo i display ads e i search ads. In un brevissimo lasso di tempo, il social è stato in grado di creare inserzioni molto meno invadenti e molto più efficaci rispetto ai suoi competitor. Un tasso di click-through tra l’8 e il 9% più elevato dovrebbe essere abbastanza per convincerti a usare i Facebook Ads, senza contare il fatto che gli annunci di Facebook (e gli annunci dei social media in generale) sono spesso più convenienti rispetto ad altre alternative online.

Oltre il 70% dei marketer ha intenzione di incrementare l’uso degli annunci video nel 2017.

Questa statistica, inclusa in un report di Mixpo, mostra chiaramente che Facebook è diventato la piattaforma preferita degli inserzionisti video. Inserzionisti e agenzie si stanno affidando a Facebook per tutti i tipi di ads, anche per quelli in cui il social sta ancora prendendo piede.

Lo scorso anno Facebook ha svolto un ruolo secondario nella pubblicità video. Tuttavia, ha superato rapidamente la potenza di YouTube in termini di video pubblicitari e non è cosa da poco.

 

YouTube

Nel 2016, il numero di canali YouTube che ha guadagnato somme a 6 cifre è aumentato del 50% rispetto all’anno precedente.

Un dato importante per un social basato sui video. Chi fa pubblicità su YouTube investe sempre di più. Di conseguenza, viene da pensare che gli ads funzionino, e anche bene. O almeno abbastanza da supportare un ventaglio sempre più ampio di autori di contenuti. E chi sono questi inserzionisti? Lo scorso anno, i 100 migliori brand a livello mondiale hanno lanciato ads su YouTube.

YouTube ha un’altissima reputazione tra i grandi brand. Anche se Facebook sta diventando uno strumento per le pubblicità video per molte aziende, YouTube mantiene ancora un primato importante con i principali brand al mondo.

 

 

 

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