Vinitaly: Coldiretti, record export +13%

Il 52°Vinitaly chiude a Verona registrando complessivamente 128mila presenze da 143 nazioni, in linea con l’edizione precedente ma aumentando invece la qualità e il numero dei buyer esteri accreditati che quest’anno registrano un significativo +6% per un totale di 32 mila presenze. 

 

Un risultato ottenuto grazie ai continui investimenti nell’incoming da parte di Veronafiere, selezionando operatori top attraverso la rete dei propri delegati in 60 paesi e con la collaborazione di ICE-Agenzia nell’ambito del piano di promozione straordinaria del made in Italy, voluto dal Mise (Ministero dello sviluppo economico).  A Veronafiere per quattro giorni presenti oltre 4.380 aziende espositrici (130 in più dello scorso anno) da 36 paesi e più di 15.100 vini proposti tramite l’innovativo strumento della Vinitaly Directory online, in lingua italiana, inglese e cinese per favorire contatti commerciali tutto l’anno.

 

Record di Esportazioni di vino italiano

È record per le esportazioni di vino italiano nel 2018, con un aumento del 13% in valore a gennaio rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. È quanto emerge da una analisi Coldiretti sulla base dei nuovi dati Istat sul commercio estero a gennaio, divulgati proprio in occasione della giornata conclusiva del 52/o Vinitaly, alla Fiera di Verona, dai quali emerge che a trainare la crescita è ancora una volta il boom degli spumanti, con un balzo in avanti del 26% che conferma il grande appeal delle bollicine tricolori che raggiungono il massimo di sempre nelle vendite all'estero. Le misure neoprotezionistiche di Trump non si fanno ancora sentire sul vino e gli Usa - spiega Coldiretti - si confermano il primo cliente anche nel 2018, con una crescita del 18% dei consumi di vino Made in Italy, seguiti dalla Germania dove l'aumento è del 12%, e dal Regno Unito. Ma ottimi risultati si registrano anche in Francia (+14%), dove gli acquisti di vino italiano sono peraltro praticamente raddoppiati nel giro degli ultimi 10 anni, nonché sul mercato cinese (+16%) e su quello russo (+9%), nonostante le sanzioni continuino a penalizzare gravemente l'agroalimentare tricolore.

L'avvio d'anno record per le vendite di vino italiano segue - evidenzia Coldiretti - il risultato fatto segnare nel 2017 con l'export che ha raggiunto la cifra di 6 miliardi di euro (+6%) dei quali 1,36 miliardi di euro attraverso le bollicine (+14% rispetto al 2016). A preoccupare per il futuro sono i rischi connessi agli accordi internazionali siglati o in via di definizione dall'Unione Europea, dal Ceta con il Canada a quello con il Giappone, fino al Mercosur con i paesi sudamericani, dove sono centinaia le Doc italiane che potrebbe rimanere senza tutele. Un problema per un settore che nel 2017 ha raggiunto il fatturato record di 10,6 miliardi di euro - ricorda Coldiretti - soprattutto proprio per effetto delle esportazioni, oltre che dell'aumento dei consumi familiari (+2%) che, dopo anni di calo, hanno ripreso a crescere.

Nordest vale 50% export

Valgono in export quasi la metà di tutto il vino italiano venduto all'estero le cantine delle regioni del Triveneto. Nel 2017 le esportazioni di etichette venete hanno contribuito per il 35,5% all'export vinicolo nazionale, il Trentino Alto Adige per l'8,9% e il Friuli Venezia Giulia per l'1,9%. È questa la fotografia dell'export triveneto presentata al Vinitaly in un focus di Nomisma Wine Monitor nell'ambito di un convegno promosso da Crèdit Agricole Friuladria e Confagricoltura, sul tema "Crescere sul mercato mondiale del vino". I vini Dop delle tre regioni rappresentano inoltre il 41% del totale nazionale delle Dop (23,5% il peso del Prosecco Dop). Il mercato principale di sbocco dei bianchi Dop del Veneto nel 2017 si conferma la Germania (34,4%), seguita dal Regno Unito (15,1%), e dagli Usa (8,5%); i rossi Dop del Veneto sono invece per lo più diretti in Svizzera (15%), Canada (13,7%), Germania (12,5%), e Stati Uniti (9,6%).

 

Export dei vini marchigiani: superati i 52 mln di euro

L’export del vino delle Marche ha superato quota 52 milioni di valore, record storico per il settore in aumento del 6% tra 2016 e 2017. Sono dati Istat elaborati da Coldiretti Marche nell’ultimo giorno di Vinitaly dove i produttori marchigiani si sono dati appuntamento per cercare di intercettare nuovi mercati e consolidare la propria posizione.

Tra le tendenze vanno molto bene i bianchi, sul mercato italiano, e i rossi all'estero. Buono anche l'andamento dei rosati e delle bollicine, sia brut che rosé. Con un unico comune denominatore. Tirano i vitigni autoctoni «distintivi di un territorio – spiega Tommaso Di Sante, presidente di Coldiretti Marche – che hanno avuto una grande crescita di richieste. Il bilancio della manifestazione è positivo in termini di presenze. Molti importatori ma anche molti ristoratori che cercano chicche e storie, vogliono parlare direttamente con i produttori che ci mettono la faccia per poi trasferire il raccontare dei loro territori ai clienti». Non è un caso, ad esempio, se Pecorino e Passerina siano nella top ten dei vini che in Italia hanno fatto registrare il maggior incremento delle vendite.

 

Vinitaly: bene l'Abruzzo, + 13,4 di export nel 2017

Un 2017 da record ed il 2018 che si annuncia sulla stessa linea per l'export vinicolo abruzzese ed italiano. A Vinitaly Coldiretti fa il punto della situazione del mercato snocciolando un + 13% nel 2017 a livello nazionale per le esportazioni, con l'Abruzzo che supera la media nazionale con il 13.4% di crescita rispetto all'anno precedente.

Un settore, quello del vino, che sembra davvero lontano dalla crisi con gli USA che restano il primo cliente anche nel 2018, seguiti dalla Germania e dal Regno Unito. Importanti i numeri della nostra Regione con una produzione media di 4.500.000 quintali di uva e 3 milioni di ettolitri di vino, 18 mila aziende che coltivano oltre 32 mila ettari.

 

Export Vino: boom Irpinia, 2017 +40%

Per quanto riguarda l’andamento del vino irpino sui mercati internazionali si registrano segnali molto incoraggianti con una significativa espansione dell’export in termini monetari nel 2017 che sfiora i venti milioni di euro in valore assoluto con un incremento rispetto al precedente anno di circa 5,7 milioni di euro pari a + 40% rispetto al valore 2016.

Tra i mercati in maggiore espansione si distingue l’area euro con quasi 4 milioni di euro in più e +44% nel 2017; anche l’America ed in particolare gli Stati Uniti fanno segnare un trend molto positivo superando nel 2017 i 5 milioni di euro con un trend positivo di oltre il 44% nell’ultimo anno.

 



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