Legge di Bilancio 2023, il ritorno dei voucher: i nuovi buoni lavoro

Legge di Bilancio

In attesa della conclusione dell’iter parlamentare tra le novità previste dalla legge di Bilancio per il 2023 in tema lavoro si ri-torna a parlare di buoni lavoro (voucher) in un versione più allargata rispetto a quella attuale.

In effetti non è un ritorno, come da taluni sostenuto, bensì un ridisegno dell’utilizzo, fermo restando le regole in essere.

L’Esecutivo ha inteso potenziare l’utilizzo delle c.d. prestazioni di lavoro occasionale, che il DL 50/2017 aveva ridimensionato rispetto ad un utilizzo ipertrofico e borderline posto in essere in precedenza, snaturandone, di fatto, lo scopo voluto dal Legislatore che lo aveva introdotto nel 2003.

Il disegno di legge della finanziaria offre senza meno un perimetro più ampio perché da un lato sono eliminati i limiti previsti per il turismo. Negli emendamenti laste minute è stata stralciata la possibilità dell'utilizzo ulteriore dei voucher in agricoltura, rispetto alla prima versione del DDL di Bilancio. Vi sarà a tal proposito una particolare fattispecie per il lavoro accessorio in agricoltura ma nell'ambito di un particolare rapporto a tempo determinato con disciplina tipica.

Altra modifica inerisce il valore massimo che ogni utilizzatore – sia esso una impresa o famiglia- può spendere in totale per i buoni lavoro in quanto il limite sale da 5.000,00 euro a un massimo di 10.000,00.

Rimarrebbe però fermo il tetto di 2.500,00 euro di compensi che ciascun lavoratore può ricevere dal medesimo committente/utilizzatore nonché il tetto di 5.000,00 euro totali che si possono percepire da diversi utilizzatori.

Altro intervento sensibile riguarda il lato imprese che possono ricorrere ai voucher: la manovra eleva da cinque a dieci dipendenti a tempo indeterminato il numero massimo di addetti che può avere un’azienda che voglia fare ricorso al lavoro accessorio. Limite che sarebbe rimosso invece per gli alberghi e per le strutture ricettive che operano nel settore del turismo.

Nulla varia o varierebbe circa le modalità di pagamento e delle procedure telematiche INPS per le imprese e mediante il libretto famiglia, in tal caso per prestazioni saltuarie di lavori domestici, di assistenza e di cura e per le lezioni private, ma sempre nel rispetto delle perimetrazioni legali già previste dalla normativa, anche sotto il profilo previdenziale e fiscale. Infatti, il sistema di tutele e diritti del lavoratore retribuito con i voucher non varia in quanto questi ha diritto all’assicurazione per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti, con iscrizione alla gestione separata Inps, nonché all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Si ricorda che tale prestatore rimane soggetto alle regole sul riposo giornaliero, sulle pause e sui riposi settimanali normate dal Dlgs 66/2003, oltre che alle norme vigenti a tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, nonché ha diritto alle informazioni previste dal D.lgs. 104/2022 (C.d. Trasparenza).

Inoltre compensi percepiti dal prestatore sono esenti da imposizione fiscale e pertanto non incidono sullo stato di disoccupato, mentre sono computabili ai fini della determinazione del reddito necessario per il rinnovo del permesso di soggiorno.

Non vi sarebbero variazioni per le prestazioni degli stewards negli impianti sportivi, che possono effettuare prestazioni per compensi di importo complessivo non superiore a 5.000,00 euro per anno.

Si ritiene che pur con l’intento di ridurre il sommerso da una parte e dare risposte ad alcuni e determinati comparti, quali le strutture recettivo-alberghiere, non si dia una risposta adeguata alle tutele del rapporto di lavoro.

Le attività previste con i voucher potrebbero essere svolte, con maggiori tutele e garanzie, da parte delle Agenzie per il lavoro mediante contratti di somministrazione.

Il CCNL delle somministrazione disciplina appunto la fattispecie dei lavori saltuari con una figura contrattuale, c.d. MOG (Monte orario garantito) che tutela il lavoratore e l’impresa utilizzatrice.

L’emersione del lavoro irregolare con i voucher in parte è agevolata, ma la somministrazione darebbe, ad avviso di chi scrive, una maggiore e più efficace copertura in termini complessivi con una maggiore salvaguardia dei lavoratori nonché un gettito fiscale e previdenziale per le casse dello Stato e dell’INPS ed INAIL. 

Un articolo a cura del dottor Michele Regina, consulente del lavoro ed esperto del mondo HR

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