Copyright, l’Italia ha recepito la direttiva europea 2019/790

Copyright Italia

L’Italia ha recepito la direttiva europea sul copyright. Con l’ok del parlamento, seguito al via libera alla legge di delega europea 2019-2020 da parte del Senato (che, a sua volta, ha seguito la Camera, la quale ha compiuto lo stesso iter a fine marzo), è ormai tracciata la strada verso il decreto attuativo che dovrà implementare la direttiva 2019/790 nell’ordinamento italiano. Il tutto dovrà avvenire entro la scadenza del 7 giugno, fissata dalle regole di funzionamento dell’Unione.

È questo il termine che ha l’Italia per regolare la propria disciplina del diritto d’autore e dei diritti connessi nel mercato unico digitale. In tal senso, l’UE aveva attribuito ai Paesi membri la facoltà di adottare modalità e iniziative che possano proteggere in modo più efficace la proprietà intellettuale, tutelando la creatività, in base a quanto disposto dalla normativa locale.

Cosa cambia, nello specifico? Con il recepimento della direttiva 2019/790 UE verrà incentivata la stipula di accordi tra gli editori di giornali degli Stati membri con i cosiddetti grandi player, al fine di ottenere un corrispettivo connesso all’utilizzo dei contenuti pubblicati. Il meccanismo di adeguamento della giusta remunerazione sarà il principio da perseguire, e comprenderà i creatori di opere e di lavori pubblicati su tutte le piattaforme web.

Va da sé che il raggio d’azione della normativa italiana, su quest’ultimo punto, tenderà a tutelare la creatività non solo di coloro i quali sono autori di contenuti (di qualsiasi tipo) per grandi organizzazioni, o comunque rivestono un ruolo di spicco nel proprio settore, ma tutto il mondo dello spettacolo e della cultura, in generale.

Inoltre, la direttiva prevede che le piattaforme di servizi online adibite alla condivisione di contenuti dovranno ottenere un‘autorizzazione dai titolari dei diritti, mediante la conclusione di un accordo di licenza, o comunque documenti validi in tal senso.

 

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