Codice crisi d’impresa, novità in vigore a settembre 2021

Codice crisi d'impresa

Entrerà in vigore nel prossimo settembre un’importante novità introdotta dal Codice della Crisi d’Impresa. Significativa, ribadiamo, perché ribadisce che aziende, amministratori e organi di controllo dovranno monitorare periodicamente l’andamento aziendale per non incorrere in uno stato di crisi d’impresa.

Ciò avverrà tramite una riforma della legge fallimentare, che prevede l’introduzione, all’interno dell’ordinamento giuridico italiano, dei meccanismi atti a prevenire il fallimento dell’azienda, e dunque a evitare che si incorra in una situazione di questo genere.

Il nuovo Codice della Crisi d’Impresa obbligherà gli amministratori aziendali a verificare, unitamente agli organi di controllo, che il patrimonio netto di un’impresa sia positivo, e che la previsione dei flussi di cassa risultino sostenibili rispetto alle obbligazioni a cui deve far fronte l’azienda. Questo per incentivare la sostenibilità dei debiti aziendali, al fine di valutare la prospettiva di continuità dell’impresa.

L’arco di tempo stimato e stabilito entro il quale viene tracciata la suddetta prospettiva è di sei mesi, termine entro il quale i debiti che un’azienda ha accumulato dovranno essere gestiti e risolti. Come? Indagando la situazione che riguarda i pagamenti dei debiti verso i dipendenti, le obbligazioni verso i fornitori, i ritardi nel versamento dei contributi previdenziali, e tutti gli altri debiti accumulati. Insomma, risolvere le proprie situazioni debitorie, per evitare l’insorgenza di uno stato patologico, in particolar modo in questo periodo particolare.

 

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