Privacy, come difenderla mentre si usano gli smart assistant: i consigli del Garante

Privacy, come difenderla mentre si usano gli smart assistant: i consigli del Garante

L’autorità amministrativa indipendente italiana per la tutela del trattamento dei dati personali insegna come difendersi dai rischi in cui si può incorrere utilizzando gli assistenti digitali

 

Gli smart assistant, ultima frontiera della tecnologia domestica. Sempre più famiglie ne utilizzano, per gestire diversi aspetti della propria vita tra le quattro mura, e non solo. Di cosa si tratta? Un assistente digitale – questa la resa italiana riconosciuta dell’espressione anglofona – è un dispositivo interpreta il linguaggio naturale dell’uomo tramite algoritmi, che gli permettono di soddisfare alcune delle sue richieste. Ad esempio, fornire delle informazioni, effettuare ricerche su internet, e persino svolgere compiti come spegnere e accendere le luci di casa.

Uno smart assistant è capace di raccogliere e memorizzare una grande quantità di dati personali, relativi a chiunque parli nelle sue vicinanze. Di vario genere: abitudini relative a stili di vita, consumi, interessi, ma anche caratteristiche della voce, e del volto, se dotati di videocamera, geolocalizzazione e persino il numero e le caratteristiche delle persone che si trovano nell’ambiente in cui operano.

Come fare a tutelare in maniera efficace i propri dati personali? Il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha fornito alcuni utili consigli a riguardo. L’autorità amministrativa indipendente italiana per la tutela del trattamento della privacy ha emesso un’informativa nella quale esorta gli utenti di smart assistant a fare un uso informato e consapevole di questi strumenti.

Innanzitutto, l’informazione al primo posto: va letta con attenzione l’informativa sul trattamento dei dati personali, che deve sempre essere disponibile, per capire quali e quante informazioni saranno acquisite direttamente dall’assistente digitale, come verranno usate, chi ne viene in possesso e chi potrebbe farlo.

Evitando di dire ‘troppe cose’: quando si attiva l’assistente digitale, è consigliabile fornire solo le informazioni specificamente necessarie per la registrazione e attivazione dei servizi, evitando di permettergli di memorizzare informazioni delicate.

Quando non viene usato, è consigliabile spegnere lo smart assistant, al fine di non metterlo in una fase di ‘ascolto passivo’, nella quale è potenzialmente in grado di ascoltare e guardare tutto ciò che facciamo. Per evitare ciò, si può decidere di disattivare il microfono o la videocamera o entrambi gli strumenti, se consentito, o spegnere il dispositivo. In alternativa, potrebbe essere buona cosa decidere quali funzioni dell'assistente digitale mantenere attive.

Un ulteriore consiglio? Cancellare periodicamente la cronologia delle informazioni registrate, oppure eliminare alcune tipologie di dati. Cambiare periodicamente password di accesso, compresa quella della rete wifi che utilizza il dispositivo. E, qualora capitasse di prestarlo, regalarlo, vendere a qualcuno, ovviamente, non dimenticare di cancellare tutti i dati personali.

 

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