Iper ammortamento 2020: che cos’è, cosa cambia con il credito d’imposta

Iper ammortamento 2020

Le ultime novità prospettate dalla Legge di Bilancio in materia di agevolazioni per l’acquisizione di beni materiali strumentali nuovi

 

Una delle tipologie di agevolazioni fiscali di cui maggiormente si parla, ogni anno, è senza dubbio il cosiddetto iper ammortamento, una serie di incentivi dal punto di vista tributario, riservati ad alcune categorie di soggetti, e per alcune tipologie di operazioni. Questo, nella Legge di Bilancio 2020, viene sostituito dal cosiddetto credito d’imposta. Ecco cosa cambia rispetto al passato, e in quale misura e con quali percentuali verrà erogato.

Che cos’è l’iper ammortamento: definizione ufficiale Mise

Iper ammortamento 2020Prima di approfondire meglio l’argomento, occorre comprendere bene di cosa stiamo parlando quando ci riferiamo all’iper ammortamento. Si tratta di un’espressione che viene spesso utilizzata in tema fiscale e quando si parla di redditi. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha fornito una vera e propria definizione ufficiale di questa serie di incentivi, circoscrivendone l’ambito ed elencando alcuni aspetti molto interessanti, come i vantaggi che questo si propone di realizzare.

L’iper ammortamento è un insieme di agevolazioni fiscali pensati per supportare e incentivare le imprese a investire nell’acquisto di beni strumentali nuovi. L’unico requisito che questi devono soddisfare è quello di essere funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.

Possono godere dell’iper ammortamento le aziende che investono in beni materiali, così come in beni immateriali (ad esempio, software e sistemi IT). In pratica, si tratta di uno strumento che utilizza lo Stato per cercare di dare a chi possiede un’azienda, la possibilità di accelerare la digitalizzazione dei processi aziendali.

L’iper ammortamento consiste in una supervalutazione del 250% degli investimenti in beni materiali nuovi, dispositivi e tecnologie abilitanti la trasformazione in chiave 4.0 acquistati o in leasing. L’incentivo si rivolge a tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa, comprese le imprese individuali assoggettate all’IRI.

Queste devono avere sede fiscale in Italia; ciò vale anche per le stabili organizzazioni di imprese residenti all’estero. L’iper ammortamento, a tale fattispecie, si riferisce indipendentemente dalla forma giuridica, dalla dimensione aziendale e dal settore economico in cui operano.

 

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Iper ammortamento 2020 e credito d’imposta, cosa cambia con Industria 4.0

Come abbiamo già accennato in precedenza, con la Legge di Bilancio 2020 l’iper ammortamento verrà completamente sostituito con il credito d’imposta. Questo consiste in una nuova maggiorazione riservata ai cosiddetti Beni 4.0. Tale denominazione viene dal fatto che questa serie di agevolazioni è prevista dal piano Industria 4.0 – Impresa 4.0, discusso nel tavolo Transizione 4.0. Quali saranno i beni che godranno del credito d’imposta? Stando a quanto apprendiamo, e come abbiamo già introdotto, questi saranno rappresentati da beni materiali e immateriali che siano funzionali alla digitalizzazione e alla tecnologizzazione delle imprese.

Iper ammortamento 2020, quali beni sono inclusi nel credito d’imposta

Tra i beni che possono beneficiare del credito d’imposta sono inclusi i beni strumentali, purché il loro funzionamento sia regolato da sistemi computerizzati e/o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti. In questa fattispecie rientrano, per esempio, macchine utensili, robot, magazzini automatizzati; sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità, come ad esempio sistemi per l’ispezione e la caratterizzazione dei materiali, dispositivi intelligenti di vario genere.

Il credito d’imposta, va ribadito, si riferisce essenzialmente ai beni che vengono inclusi in Industria 4.0. In esso vengono inclusi anche tutti quei dispositivi che rientrano nell’interazione uomo-macchina, nel miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0.

Inoltre, molto spesso ci si rivolge al credito d’imposta per acquisire dei beni immateriali. Con questa espressione, ci riferiamo a tutti quei software che vengono connessi a investimenti del tipo 4.0. Tra questi possiamo annoverare software, sistemi, piattaforme e applicazioni. La condizione necessaria, come detto, è che rientrino nel piano 4.0, e che l’investimento venga compiuto per acquistare beni materiali.

Iper ammortamento 2020: le percentuali di maggiorazione previste

Il nuovo credito d’imposta prevede, ovviamente, delle percentuali di maggiorazione diverse rispetto al ‘vecchio’ iper ammortamento, anche queste variabili a seconda del bene a cui ci si riferisce. Dalle notizie di cui siamo in possesso ci risulta che per gli investimenti relativi a beni materiali e immateriali che rientrano in Industria 4.0, in base all’importo dell’investimento la maggiorazione consiste nel 20% o nel 40%.

Per quanto invece riguarda gli investimenti in servizi e software digitali, invece, il credito d’imposta ammonta a una maggiorazione del 15% del costo, a patto che, come detto in precedenza, siano connessi a beni materiali Industria 4.0. Per tutti i beni che possono godere della maggiorazione diversi dai precedenti, la percentuale sarà del 6%.

Iper ammortamento 2020, quali sono i limiti previsti

Il credito d’imposta prevede alcuni limiti per quanto riguarda l’importo riservato alle agevolazioni. Per i beni per cui è previsto credito d’imposta pari al 15% del costo di acquisizione esso consiste in 700mila euro; se, invece, per il bene in questione si prevede credito pari al 20% o al 40%, il limite viene fissato in 2,5 milioni di euro. Particolare fattispecie i beni che godono della maggiorazione con percentuale al 6%: per questi, il limite di costi ammissibili è pari a 2 milioni di euro.

 

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