Soft skill, lo studio: sono diverse a seconda delle generazioni

Soft skill

A ogni generazione, le sue soft skill. Le competenze trasversali, secondo una ricerca decisamente interessante, potrebbero variare a seconda della fascia di età. Di più: in base alla generazione alla quale si appartiene, corrispondono determinate skill ‘morbide’.

Sembra essere questo il risultato di un’analisi effettuata da un’agenzia per il lavoro digitale, ripresa nelle scorse settimane dal portale “Business People”. Quello che emerge, in uno studio su 1000 profili in ricerca attiva di lavoro in Italia, è che Generazione Z, Millennial (detti anche Generazione Y) e Generazione X sono separati da differenze piuttosto marcate in quanto a competenze trasversali. Soft skill

Partiamo dagli elementi con la maggiore esperienza, ovvero i nati tra il 1965 e il 1980, la cosiddetta Generazione X, quella successiva ai baby boomer, per intenderci. “Gli anni e l’esperienza li rendono più sicuri ma meno empatici”: dalla ricerca emerge, infatti, che chi appartiene a questa generazione si definisce meno soggetto ad emotività e maggiormente equilibrato, poco incline agli sbalzi di umore e, in generale, più sicuri di sé.

Chi invece è nato nella generation next, ovvero i Millennials (che vedono la luce fra la metà degli anni 1980 e la metà degli anni 1990), sono forse i più energici, motivati e metodici: dichiarano uno stile lavorativo più organizzato, meno dettato dallo stress e dalle scadenze, rispetto alle altre generazioni.

E i Post-Millennials? La generazione Z ha dichiarato in misura più alta della media di avere uno stile di lavoro maggiormente dettato da picchi di energia casuali invece di un approccio metodico ed organizzato. Dunque, sognatori più che metodici, che però ammettono di soffrire più degli altri le situazioni di stress.

 

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