Dal posto fisso alla carriera “Multifase”, ecco come cambia il mondo del lavoro

Dal posto fisso alla carriera “Multifase”, ecco come cambia il mondo del lavoro

L’aspettativa di vita è in crescita in tutto il mondo e, di conseguenza, la carriera lavorativa delle persone è destinata a durare più a lungo. Il classico percorso professionale in cui il dipendente inizia a lavorare subito dopo aver terminato gli studi per andare in pensione a circa 65 anni è ormai superato.

 

Nel prossimo futuro, i lavoratori si indirizzeranno sempre di più verso nuovo concetto di lavoro, più flessibile, che permetta di esplorare diverse aree professionali, approcciando più carriere parallele. Secondo quanto emerge dall’ultima edizione dell’Hays Journal, le aziende dovranno adattarsi sempre di più al percorso professionale dei dipendenti che non sarà più lineare, ma “multifase”.

“I professionisti più giovani e coloro che non sono ancora entrati nel mondo del lavoro sono destinati a lavorare più a lungo di qualsiasi generazione che li ha preceduti e quindi è naturale che puntino alla varietà nel loro lavoro – afferma Carlos Manuel Soave, Managing Director Hays Italia. Con il passare degli anni questa tendenza diventerà sempre più comune, per questo è importante che le aziende comincino fin da ora ad adattarsi perché la struttura tradizionale delle carriere non è più al passo con i futuri trend del mercato del lavoro”.

I cambiamenti lavorativi richiederanno ai professionisti di riqualificare o migliorare le proprie competenze, per questo la formazione continua diventerà parte integrante del percorso professionale di qualsiasi lavoratore. L’istruzione non si fermerà nel momento in cui si comincia a lavorare, bensì sarà necessario continuare ad aggiornarsi durante tutto il proprio percorso professionale.

Secondo gli esperti Hays, la carriera “multifase” diventerà la norma nel prossimo futuro e le aziende non dovranno farsi cogliere impreparate, assicurandosi di avere sempre a disposizione talenti e skill necessarie per rimanere competitive sul mercato.

Per adattarsi a questi nuovi modelli di carriera, imprese e organizzazioni dovranno:

Garantire la flessibilità

La maggior parte degli attuali contratti di lavoro non garantisce molta flessibilità ai dipendenti che, sempre di più, vorrebbero poter gestire in modo più autonomo i propri orari di lavoro e potersi dedicare ad altre attività oltre alla propria occupazione principale. Offrire una maggiore flessibilità ai dipendenti permetterà alle aziende di mantenere a bordo i professionisti più qualificati.

Investire sulle competenze

Le imprese dovrebbero incoraggiare i propri dipendenti a migliorare le proprie competenze e, addirittura, a riqualificarsi per soddisfare il proprio desiderio di acquisire nuove skill, assumere un ruolo diverso in azienda e dare slancio alla propria carriera. In questo modo, le imprese avranno a disposizione lavoratori più qualificati, in grado di ricoprire diverse posizioni in azienda.

Creare una cultura del cambiamento

Sono le aziende per prime a dover incoraggiare i dipendenti alla crescita e al cambiamento, mostrando loro tutte le possibilità di carriera disponibili all’interno dell’organizzazione. Se l’azienda è in grado di supportare i dipendenti che desiderano acquisire nuove competenze ed esplorare diverse aree di interesse, è più probabile che riuscirà a fidelizzare le risorse maggiormente qualificate, trattenendole in azienda più a lungo.

Istituire programmi di “returnship”, training e smart working

Con l’evoluzione dei percorsi professionali, il mercato del lavoro non potrà più essere rigido, bensì dovrà sapersi adattare alle mutate esigenze dei lavoratori. Ad esempio, molti professionisti sono costretti a lasciare il lavoro o ad assentarsi per lunghi periodi per esigenze familiari o personali (maternità, accudire figli piccoli o parenti anziani). Le imprese dovrebbero istituire programmi di “returnship”, ovvero offrire nuove opportunità di carriera ai professionisti qualificati che hanno avuto gap occupazionali e che quindi sono rimasti lontani per un po’ dal mondo del lavoro. In questo modo l’azienda potrebbe acquisire competenze preziose e il professionista potrebbe rimettersi in gioco professionalmente.

Inoltre, può essere utile avviare programmi di training rivolti ai dipendenti senior che desiderano riqualificarsi professionalmente. Considerato il progressivo aumento dell’età pensionabile, infatti, saranno sempre di più i professionisti alla ricerca di nuove opportunità di carriera anche in età avanzata.

Infine, lo smart working dovrà essere una soluzione sempre più utilizzata dalle aziende che desiderano mantenere all’interno del proprio organico dipendenti di talento che faticano a essere presenti in ufficio a causa di impegni familiari e personali.

 

 Fonte: Hays

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