Spesa farmaceutica, convenzionata in aumento (+2,6%) nel primo trimestre 2017

Spesa farmaceutica, convenzionata in aumento (+2,6%) nel primo trimestre 2017

I dati principali dell’ultimo report di Federfarma. In crescita il valore medio delle ricette a carico del SSN. Lieve calo per la compartecipazione, ma nel complesso i cittadini hanno pagato 385 milioni di euro per i ticket.

 

La spesa farmaceutica convenzionata

La spesa farmaceutica convenzionata riguarda i medicinali venduti in farmacia a carico del Sistema Sanitario Nazionale. Delle quattordici regioni in attivo, Toscana, Veneto, Emilia Romagna hanno scarti positivi del 15-20% rispetto alla spesa programmata.

La maggior parte delle sei regioni in rosso sulla convenzionata presentano differenze in valori assoluti e percentuali tutto sommato contenute:

  • 2% circa il Lazio,
  • 3% la Calabria,

per un massimo attorno all’11% della Puglia (tra i 66 e gli 80 milioni).

 

I Dati del Report di Federfarma

Nei primi tre mesi di quest’anno la spesa per i medicinali prescritti a carico del Servizio sanitario nazionale (Ssn) è cresciuta del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2016. È quanto emerge dall’ultimo report di Federfarma, secondo cui l’incremento della spesa farmaceutica convenzionata netta è legato soprattutto alla crescita del valore medio netto delle ricette del Ssn (+2%) e, in misura minore, all’aumento del numero totale di ricette (+0,6%). Secondo i dati di Federfarma, a far crescere il valore medio delle ricette è stato l’aumento del prezzo medio dei medicinali prescritti a carico del Ssn: si è passati dai 9,39 euro del primo trimestre 2016 ai 9,52 euro dello stesso periodo del 2017. In sostanza, sono stati prescritti più farmaci con prezzi mediamente più alti. Da gennaio a marzo di quest’anno ogni cittadino ha ritirato dal farmacista in media 4,8 confezioni di medicinali a carico del Ssn, per un totale di oltre 288 milioni di unità e 152 milioni di ricette.

 

Il Contributo delle Farmacie al Contenimento della Spesa

Le farmacie continuano a dare un rilevante contributo al contenimento della spesa - oltre che con la diffusione degli equivalenti e la fornitura gratuita di tutti i dati sui farmaci SSN - con lo sconto per fasce di prezzo, che ha prodotto nei primi tre mesi del 2017 un risparmio di circa 110 milioni di euro, ai quali vanno sommati quasi 18 milioni di euro derivanti dalla quota dello 0,64% di cosiddetto pay-back, posto a carico delle farmacie a partire dal 1° marzo 2007, volto a compensare la mancata riduzione del 5% del prezzo di una serie di medicinali. A tali pesanti oneri si è aggiunta, dal 31 luglio 2010, la trattenuta dell’1,82% sulla spesa farmaceutica, aumentata, da luglio 2012, al 2,25%. Tale trattenuta aggiuntiva ha comportato, per le farmacie, un onere quantificabile nel primo trimestre 2017 in 50 milioni di euro. Complessivamente, quindi, il contributo diretto delle farmacie al È bene ricordare che lo sconto a carico delle farmacie ha un carattere progressivo in quanto aumenta all’aumentare del prezzo del farmaco, facendo sì che i margini reali della farmacia siano regressivi rispetto al prezzo. Le farmacie rurali sussidiate e le piccole farmacie a basso fatturato SSN godono di una riduzione dello sconto dovuto al SSN (vedi tabella n. 1).

 

Quote di Partecipazione a Carico dei Cittadini

L’incidenza sulla spesa lorda delle quote di partecipazione a carico dei cittadini è diminuita dopo mesi di costante aumento, passando dal 14,3% del primo trimestre 2017 al 14% dello stesso periodo del 2017. Nelle Regioni con ticket più incisivo le quote di partecipazione hanno un’incidenza sulla spesa lorda tra l’11,7% e il 20,3% (in Valle d’Aosta). Complessivamente i cittadini hanno pagato 385 milioni di euro di ticket sui farmaci, di cui circa due terzi (dato AIFA) dovuto alla differenza di prezzo rispetto al farmaco equivalente meno costoso.

 



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