Sistemi di Gestione Ambientale (SGA)

Sistemi di Gestione Ambientale (SGA): Le Prescrizioni Legali

Nell’ambito dei Sistemi di Gestione Ambientale (SGA), parallelamente al regolamento EMAS che ha valenza all’interno dell’UE e la cui adesione conduce ad una registrazione in un elenco nazionale ed europeo dell’organizzazione, è da tempo operativa la norma dell’International Organization for Standardization (ISO) 14001, attualmente nella sua versione del 2015.

La ISO 14001:2015 ha lo scopo di fornire alle organizzazioni gli indirizzi fondamentali di un SGA che aiutino le organizzazioni stesse a raggiungere i loro obiettivi aziendali ambientali.

Più recentemente, la crescente spinta verso una gestione energetica più efficiente ha portato anche all’istituzione di uno standard internazionale per l’implementazione dei Sistemi di Gestione dell’Energia (SGE). Lo standard di riferimento è l’ISO 50001:2011 che definisce un approccio sistemico al monitoraggio e alla riduzione del consumo energetico in qualsiasi tipo di attività.

Le richiamate norme UNI rappresentano, per il professionista in materia ambientale od energetica, i riferimenti imprescindibili, quale che sia l’ambito di attività dell’azienda di appartenenza o per la quale si presta consulenza. Entrambi i sistemi di gestione richiedono come prerequisito il rispetto della legislazione vigente applicabile in materia. Per tale motivo, il professionista che supporta le Organizzazioni nell’implementazione di un SGA o un SGE, oltre a sapersi districare con attenzione tra le prescrizioni della normativa UNI, deve identificare le norme e le prescrizioni legislative applicabili e determinare come esse si applichino ai aspetti ambientali od energetici propri dell’azienda.

 

Le Prescrizioni Legali nell’Ambito dei Sistemi di Gestione Ambientale

Il prerequisito di essere conformi alla legislazione vigente, per le Organizzazioni dotate di un Sistema di Gestione Ambientale (SGA) sviluppato secondo la norma UNI EN ISO 14001:2015, è espresso dalla lettura congiunta di tre punti della norma:

  • Innanzitutto il punto 5.2 (Politica ambientale) richiede che la Direzione aziendale si 
impegni al rispetto della legge vigente (“…impegno a soddisfare i propri obblighi di conformità”). Questo impegno non può, ovviamente, essere inteso solo come un intento formale all’interno del documento di Politica Ambientale, ma deve essere inteso anche come disponibilità di mezzi e risorse per il soddisfacimento di questo punto;
  • Il punto 6.1.3 (Obblighi di conformità) richiede all’azienda di identificare tutte le prescrizioni legali, di renderle accessibili alle funzioni interessate e di determinare come tali prescrizioni si applicano ai propri aspetti ambientali. Ciò evidenzia che l’azienda deve conoscere quali siano le leggi applicabili;
  • Infine, il punto 9.1.2 (Valutazione della conformità) prescrive che l’Organizzazione verifichi periodicamente il proprio livello di conformità alla legge vigente e conservi le registrazioni dei risultati di queste valutazioni.

 

Questo implica che le Organizzazioni che implementano un SGA devono dotarsi di un “Registro delle disposizioni ambientali” che riporti la normativa nazionale (ed eventualmente quella locale: regionale, provinciale, ecc.) applicabile alle attività svolte nel sito. 
Il discorso è applicabile anche in ambito EMAS, in quanto il Reg. (CE) 1221/2009 stabilisce che le organizzazioni che aderiscono al sistema comunitario di eco-gestione e audit (EMAS) devono conformarsi ai requisiti della norma EN ISO 14001:2004, che sono descritti nella sezione 4 della richiamata norma del 2014.

Data, però, l’emanazione della nuova versione della norma EN ISO 14001:2015, bisognerà fare riferimento per l’implementazione dei nuovi SGA alle corrispondenti sezioni da 4 a 10 della norma novellata. Nel registro devono anche essere riportate, le prescrizioni riguardanti le autorizzazioni in campo ambientale, i protocolli o convenzioni con le Autorità, gli accordi volontari, ecc. L’Organizzazione può anche decidere di fissare dei criteri di prestazione interni che vadano oltre quanto richiesto dalle leggi. Tali criteri possono essere di aiuto all’azienda nel definire i propri obiettivi e traguardi ambientali.

Le prescrizioni legali si riferiscono in senso lato a tutte le prescrizioni o le autorizzazioni correlate agli aspetti ambientali di un’organizzazione come emesse da un’Autorità governativa (comprese le Autorità internazionali, nazionali, regionali/provinciali e locali) e che siano legalmente in vigore.

 

Le prescrizioni legali possono assumere molte forme, quali:

  1. Legislazione, compresi statuti e regolamenti (anche locali);
  2. Decreti e direttive;
  3. Permessi, licenze o altre forme di autorizzazione;
  4. Ordini emessi da enti regolatori;
  5. Giudizi di corti o tribunali amministrativi;
  6. Diritto consuetudinario o leggi autoctone;
  7. Trattati, convenzioni e protocolli.

 

L’identificazione delle prescrizioni legislative e regolamentari rappresenta un processo continuo che deve essere aggiornato periodicamente, con conseguente variazione del registro in base alle eventuali nuove norme emanate.
 Sarebbe opportuno individuare anche le prevedibili variazioni della legislazione in modo da privilegiare, in sede di individuazione delle possibili aree di miglioramento, le azioni finalizzate al preventivo adeguamento.

Il registro può costituire un utile strumento di pianificazione laddove lo si utilizzi anche come scadenzario per le verifiche relative alle prescrizioni. È importante sottolineare che l’emissione di un certificato in accordo alla UNI EN ISO 14001 non può e non potrà mai essere intesa come un attestato di parte terza di completa conformità alla legge in campo ambientale. Allo stesso tempo però deve dare delle garanzie alle parti interessate che tutti gli aspetti di natura legislativa siano sotto adeguato e continuo controllo da parte dell’organizzazione e siano stati verificati e adeguatamente valutati dall’Organismo di Certificazione (OdC). In altre parole, occorre rilevare come il rispetto dei requisiti del SGA fornisca concreta evidenza che l’organizzazione è parte integrante di un sistema incentrato essenzialmente sull’impegno ad operare per assicurare tale conformità, e che quest’ultima riveste pertanto natura strutturale e non legata a fattori episodici.

Nel caso, ad esempio, che un’Organizzazione abbia procedimenti legali in corso in merito ad un aspetto ambientale, l’OdC deve assicurare adeguata e sistematica sorveglianza del problema specifico in tutte le visite di sorveglianza e di rinnovo e deve considerare l’opportunità di eseguire visite aggiuntive. L’OdC deve richiedere all’organizzazione di essere informato di tutti gli sviluppi dei procedimenti in essere. Si rileva che l’esistenza di procedimenti penali in corso è collegata ad una ipotesi di reato ma non dimostra la colpevolezza del rappresentante dell’organizzazione e che l’eventuale condanna (reclusione o ammenda) porta alla espiazione della pena. Pertanto non si può escludere che organizzazioni con procedimenti penali in corso o che abbiano subito condanne penali siano certificate o certificabili UNI EN ISO 14001.

La verifica dell’ottemperanza della legislazione ambientale applicabile, da parte dell’Organizzazione, è dunque la condizione fondamentale per potere ottenere la certificazione del Sistema di Gestione Ambientale (SGA), implementato secondo la norma UNI EN ISO 14001/2015 e/o la sua registrazione se implementato secondo il Regolamento EMAS 1221/2009.

 

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