Hera, Creatività e innovazione: la via italiana verso un'economia circolare

Gruppo Hera, Creatività e Innovazione: la Via Italiana Verso un'Economia Circolare

La multiutility che ha ottenuto il passaggio alle nuove norme delle sue certificazioni ISO 9001:2015, ISO 14001:2015 e OHSAS 18001, su cui registra la sua miglior performance rispetto agli anni precedenti.

 

Il Gruppo Hera, l’industria dei servizi pubblici certificata ISO

Oggi Hera è una delle maggiori local utilities italiane e opera principalmente nei settori Ambiente (raccolta e trattamento rifiuti), Energia (distribuzione e vendita di energia elettrica e gas) e Idrico (acquedotto, fognature e depurazione). Nel Gruppo lavorano oltre 8.500 dipendenti, impegnati ogni giorno nel rispondere ai molteplici bisogni di oltre 3,5 milioni di cittadini operanti su un vasto territorio in Emilia-Romagna, su una parte della provincia di Pesaro-Urbino e sulle province di Padova e Trieste con un modello di business multi-utility di servizi primari, offerti a circa 3,6 milioni di clienti.

Con più di un anno di anticipo sui termini di scadenza per gli adeguamenti richiesti, la multiutility, ha ottenuto il mantenimento delle norme sulle certificazioni per qualità dei servizi, ISO 9001, sistemi di gestione ambientale, ISO 14001, e la certificazione OHSAS 18001 per la salute e la sicurezza dei lavoratori con la sua miglior performance rispetto agli anni precedenti.

Il Gruppo Hera, inoltre, risulta essere l’unica multi-utility che si posiziona quest’anno tra le prime cinque aziende nella classifica generale delle imprese scelte dai giovani che cercano lavoro attraverso il web.

 

Il Convegno Organizzato da Hera sull’Economia Circolare

Gli eventi collegati al G7 Ambiente entrano nel vivo con il convegno organizzato da Hera sull’economia circolare nella propria sede bolognese.

L'iniziativa è l'occasione per presentare il bilancio di sostenibilità della multiutility ha visto la presenza, fra gli altri, del ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti. Proprio il ministro ha sottolineato la centralità dell’economia circolare nel quadro della quarta rivoluzione industriale che stiamo attraversando, evidenziando gli importanti passi in avanti compiuti da regioni come l’Emilia-Romagna.

Tante, del resto, le influenti personalità del mondo dell’impresa, delle istituzioni e della ricerca intervenute in Hera per confrontarsi sulla transizione verso modelli di sviluppo sempre più sostenibili. Fra queste Enrico Giovannini, Professore di Statistica Economica all’Università di Roma; Oscar Farinetti, creatore e fondatore di Eataly; Catia Bastioli, Amministratore Delegato di Novamont S.p.A. e Carlo Ratti, Direttore presso il Mit del Senseable City Lab. A precederli l’intervento di Ellen MacArthur, nota anche per l’omonima fondazione, che nel mondo rappresenta l’organizzazione più attiva e importante nell’ambito dell’economia circolare.

 

“Nel giro di 100 anni il carbone sarà finito ma risparmiare risorse non basta: deve servirci per guadagnare tempo e consentirci la transizione da un’economia lineare a un’economia circolare, che sganci la scarsità delle risorse dalle nostre prospettive di crescita, puntando su innovazione, formazione e nuove generazioni”, ha spiegato la MacArthur.

 

Innovazione” e “creatività”, del resto, sono le parole d’ordine del convegno organizzato da Hera che – attraverso i suoi vertici aziendali – ha raccontato il proprio impegno sul fronte della sostenibilità, mostrando come 10 dei 17 obiettivi elencati nell’Agenda dell’ONU al 2030 vedano il Gruppo fortemente impegnato.

La nuova edizione del bilancio, in particolare, rende conto del “valore condiviso”, ossia della ricchezza generata da Hera perseguendo gli obiettivi dell’Agenda globale. Pari a 1/3 del margine operativo lordo complessivo, il valore condiviso della multi utility ammonta per il 2016 a 300 milioni di euro, ed è stato prodotto lavorando in tre ambiti strategici: uso intelligente dell’energia (con 48 milioni di euro generati dalla promozione dell’efficienza energetica e 29 milioni di euro dalla diffusione delle energie rinnovabili); uso efficiente delle risorse (con 110 milioni di euro ottenuti progredendo nella transizione verso un’economia circolare e 83 milioni di euro ricavati dalla gestione sostenibile della risorsa idrica); innovazione e sviluppo del territorio (con 18 milioni di euro derivanti da progetti innovativi e digitalizzazione, 11 milioni di euro relativi a tutela dell’aria e del suolo e 35 milioni di euro riferibili allo sviluppo economico delle comunità locali e a progetti di inclusione sociale).

 

“Questi momenti di confronto sono molto importanti – afferma Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera – perché confermano la dimensione internazionale nella quale si collocano gli ottimi risultati conseguiti da Hera sul fronte dello sviluppo di un’economia circolare. In gioco – prosegue Tommasi - c’è l’accelerazione di una transizione che richiede il concorso di tutti, con particolare riferimento alla necessità di un quadro regolatorio certo e più omogeneo, in grado di favorire la pianificazione, gli investimenti e quei processi di consolidamento che sono essenziali, nel lungo periodo, a una crescita sostenibile e duratura”.

 

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