libertà di stampa

Giornalismo in Russia, c’è un futuro per l’informazione in questo Paese?

Non è azzardato affermare che per il giornalismo in Russia ci sia un pre e un post. E questa divisione viene ovviamente segnata, in maniera piuttosto marcata, dall’invasione russa dell’Ucraina del 24 febbraio 2022.

Da allora, quasi 300 operatori dell’informazione russi sono stati colpiti duramente da regolamenti restrittivi, e più di cento giornalisti sono stati inseriti nella lista degli “agenti stranieri”. L'elenco comprende già più di 500 ONG, media e individui.

Un interessante articolo della giornalista russa Nadezhda Azhgikhina sul portale “The Nation” illustra il futuro del giornalismo in Russia, a partire da questo 2023. Al momento, la situazione è disastrosa: oltre alla legge che impedisce la diffusione di ‘fake news’ – neppure tanto fake – sulle forze armate russe, altre nuove norme limitano il lavoro dei giornalisti, e gli esperti di media contano più di 30 nuove iniziative restrittive adottate negli ultimi anni. Decine di giornalisti hanno lasciato il paese, inclusi molti noti reporter investigativi e fondatori di progetti di media indipendenti.

Come andrà in futuro, lo possiamo capire già da oggi, studiando l’esempio del giornale Novaya Gazeta. Un quotidiano la cui licenza è stata revocata dalle autorità, che ora appare in un nuovo formato: una rivista mensile e diversi programmi su YouTube, Telegram e altre piattaforme. Il giornalismo di qualità in Russia si sta chiaramente trasformando in entità di nicchia e nuovi formati, ma non sta scomparendo, e questo è importante.

Secondo le stime degli esperti, il numero totale di coloro che lavorano nei media in Russia varia da 250.000 a 300.000. Negli oltre 30 anni dall'adozione della legge post-sovietica sui media, che garantiva la libertà di parola e il diritto dei giornalisti di aderire alle proprie convinzioni, ha portato alla formazione di una nuova generazione. Quasi ogni due settimane in Russia nasce una nuova iniziativa sui nuovi media; un altro ottimo spunto, questo, per continuare a fare informazione. Come, del resto, accade ancora in alcune emittenti e redazioni di giornali a carattere regionale. Un buon punto da cui ripartire, in un contesto ancora, oggettivamente, disperato.

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