Giornalismo investigativo in Italia: viaggio nella Fondazione Matteo Scanni

Giornalismo investigativo in Italia

Matteo Scanni è stato un reporter, videomaker, insegnante e divulgatore, morto a soli 51 anni il 27 gennaio 2022.

È stato direttore e coordinatore della Scuola di Giornalismo dell’Università Cattolica a Milano per oltre vent’anni, ha lavorato a documentari d’inchiesta, raccogliendo numerosi premi. Ora, è colui il quale ha dato il nome a una Fondazione che mira a promuovere il giornalismo investigativo in Italia.

Un’istituzione, la Fondazione Matteo Scanni, volta a raggiungere un obiettivo senza avere uno scopo di lucro, come del resto tutte le organizzazioni di questo genere. Questo, è rappresentato dalla crescita e dalla diffusione del giornalismo d’investigazione nel nostro Paese, un tema di cui Scanni ha fatto una ragione di vita professionale. In realtà, è stato il giornalista stesso a far partire l’idea nei primissimi giorni del gennaio 2022, proprio prima di morire.

Il lavoro della Fondazione Scanni si intreccia con il principale progetto del giornalista milanese, DIG: un’associazione e un festival che si tiene annualmente il cui acronimo sta per Documentari, Inchieste e Giornalismi ed è anche un richiamo all’inglese “to dig”, scavare, un verbo che ha a che fare con il lavoro di inchiesta.

“Se riusciremo a raccogliere i soldi necessari all’avvio della Fondazione Matteo Scanni, avvieremo una serie di progetti, rivolti soprattutto ai giovani, allineati ai valori per cui Matteo ha combattuto per una vita: curiosità, intraprendenza, onestà e coraggio”, le parole del Comitato promotore.

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