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Paziente consapevole

Paziente consapevole, cosa significa e cosa prevede questa teoria

Nel corso degli ultimi anni, il settore della medicina è andato incontro a diversi cambiamenti. Non solo innovazione tecnologica in senso stretto, ma anche nel trattamento di chi è il destinatario dei trattamenti medici.

Va infatti sempre più sviluppandosi una figura di paziente consapevole, un soggetto che non è più colui il quale, meramente, subisce una terapia, ma che partecipa attivamente nel percorso terapeutico. Ma cosa significa davvero questa espressione, e come funziona questa teoria?

Il significato di questa espressione: chi è il paziente consapevole?

Nel 1985 il professor David Tucket dell’Università di Cambridge aveva già sviluppato una prima definizione dell’espressione paziente esperto. Nel tempo, quest’ultima ha acquisito il significato di paziente che mette le conoscenze acquisite attraverso l’esperienza diretta della patologia a disposizione della comunità scientifica. Un protagonista del percorso terapeutico, che non solo ne conosce ogni dettaglio, ma che anche successivamente a esso fornisce delle conoscenze preziose a tutto l’ambiente medico.

Essere paziente consapevole vuol dire essere responsabili della propria salute. Un vero e proprio impegno, che mette il paziente al centro, mediante diverse attività. Tra queste troviamo senza dubbio la partecipazione a studi clinici, ovvero quel momento in cui il paziente si sottopone a una sperimentazione per verificare gli effetti di un farmaco. Offrire il proprio vissuto al fine di rendere più umano e funzionale il mondo sanitario, instaurando una relazione di fiducia reciproca con i medici, dedicando del tempo all’informazione medica e a contribuire alla sua crescita.

Leggermente differente, come anticipato, il concetto di paziente esperto. Eupati mira a creare una nuova ed innovativa figura professionale che nasce per “rappresentare” al meglio i suoi interessi. Dal 2012 questo programma europeo ha l’obiettivo di coinvolgere attivamente i pazienti nel processo di ricerca, sperimentazione e sviluppo dei farmaci per un confronto costante e produttivo con gli enti decisionali, rendendo a tutti gli effetti reale la figura del paziente consapevole.

Il paziente, dunque, fa la differenza, contribuendo a definire meglio quali sono gli endpoint clinici importanti dal punto di vista del paziente e non per come li percepisce il medico, e valutando i dati sulla qualità di vita con la malattia.

 

 

 

 











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