Una biobatteria per stoccare l’idrogeno: l’innovativo progetto

biobatteria

Un gruppo di scienziati ha realizzato il primo sistema a base biologica per l’accumulo e il rilascio di idrogeno.

L’impianto si avvale dell’utilizzo di un batterio che riesce a prevenire la formazione di prodotti collaterali indesiderati. Vediamo nel dettaglio in cosa consiste questa biobatteria, e quali sono i suoi vantaggi.

L’Acetobacterium woodii

I microbiologi della Goethe University di Francoforte si sono dedicati alla ricerca di un mezzo per stoccare l’idrogeno in maniera efficiente e sicura. Questo gruppo di scienziati, guidati dal professor Volker Mulle, è riuscito a progettare una biobatteria in grado di accumulare il vettore in maniera reversibile. stoccare idrogeno

Il principio si basa sulla combinazione di anidride carbonica (CO2) e idrogeno (H2) per formare acido formico (HCOOH). A temperatura ambiente, il composto si presenta allo stato liquido, forma che consente di svolgere le fasi di stoccaggio, trasporto ed estrazione con maggiore facilità.

La reversibilità del processo non è però cosi rapida e agevole come si può immaginare: la scissione delle molecole di HCOOH, richiede molta energia. Ed è in questa fase che gli scienziati hanno fatto una preziosa scoperta: esiste un sistema biologico che consente cicli multipli di riduzione della CO2 ad acido formico e viceversa.

Questo sistema prende il nome di “Acetobacterium woodii”, un batterio che vive nelle profondità marine nutrendosi di anidride carbonica, e che ha la capacità di metabolizzarla in acido formico con l’ausilio dell’idrogeno. Gli scienziati sono riusciti anche ad adattare i batteri, in modo da invertire il processo.

“I tassi misurati di riduzione della CO2 ad acido formico e ritorno sono i più alti mai registrati e notevolmente maggiori rispetto ad altri catalizzatori biologici o chimici; inoltre, a differenza di quelli chimici, i batteri non richiedono metalli rari o condizioni estreme per la reazione, come le alte temperature e le alte pressioni, ma invece svolgono il lavoro a 30 °C e pressione normale”, spiega Müller. A partire da ciò il team ha creato una biobatteria per lo stoccaggio dell’idrogeno, testandola in diversi cicli per due settimane. “Il sistema – sottolineano gli scienziati – ha funzionato in modo estremamente stabile per almeno due settimane”. 

Scopri i Master e Corsi che potrebbero Interessarti

Image

Iscriviti alla
Newsletter

Si prega di inserire una Email.
Si prega di inserire una Email.

Risorse Alma Laboris

Opportunità

Press Area

Publish modules to the "offcanvs" position.