Oltre la ISO 50001: l’evoluzione dell’energy management nell’industria

Oltre la ISO 50001: l’evoluzione dell’energy management nell’industria

L’industria continuerà a giocare un ruolo importante nella decarbonizzazione necessaria per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Sempre più dovrà considerare l’energia come una leva fondante del proprio business, su cui pensare i propri prodotti, ottimizzare i processi e rivedere la catena del valore e le filiere.

 

Due sono gli elementi fondanti del cambiamento: l’ICT (e dunque industria 4.0) e il coinvolgimento del personale nei processi decisionali. I sistemi di gestione dell’energia sono utili anche perché pongono le basi per queste trasformazioni, se correttamente applicati. In questo processo l’energy manager avrà un ruolo importante, sempre più intrecciato con l’uso delle risorse e la sostenibilità. Ho parlato di questi temi al convegno organizzato da Finstral nella sede Auna di Sotto (BZ).

 

Sistema di gestione per l’energia, ISO 50001

Un sistema di gestione dell’energia ben implementato non consente solamente di ottenere risparmi energetici. Se la definizione di una politica energetica e di un piano di azione appropriati, a valle dell’analisi energetica, consentono di ottenere buoni risultati sul piano energetico, sono due gli elementi che rendono la ISO 50001 uno strumento valido per innovare e rendere più competitiva un’impresa nel medio-lungo periodo: il monitoraggio e il coinvolgimento del personale.

La norma è pensata per fondare sulla raccolta e sull’analisi dei dati una parte consistente del ciclo di miglioramento continuo – in particolare pianificazione, controllo operativo e monitoraggio – e questo elemento contribuisce a comprendere meglio il processo produttivo e ad individuare delle azioni di ottimizzazione dello stesso che vanno oltre i confini energetici in cui si muove la norma. Proprio perché si conseguono spesso risultati utili le imprese tendono ad estendere il sistema di monitoraggio nel tempo sia in termini di utenze analizzate, sia in termini di capacità del sistema.

 

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La rivoluzione ICT e l’industria 4.0

I sistemi di monitoraggio rappresentano anche il tramite con la rivoluzione ICT alla base di industria 4.0. L’analisi big data, con la capacità di individuare in modo autonomo correlazioni fra le variabili della produzione, offrirà strumenti ancora più sofisticati ed efficaci e consentirà di ottimizzare ancora di più l’uso delle differenti risorse (energia, acqua, materiali, rifiuti, etc.). Per questo, il fatto che il potenziamo del programma di supporto governativo sia segnalato fra i peraltro scarsi temi dedicati all’efficienza energetica nell’industria della SEN è un buon segnale.

L’ICT aiuterà a sfruttare al meglio l’altro elemento di interesse dei sistemi di gestione dell’energia, ossia la possibilità di attivare sinergie e trasferimenti di idee, opinioni e competenze fra le diverse funzioni aziendali. L’energy team è inizialmente il fulcro di questa trasformazione, insieme alle campagne di informazione e formazione rivolte a tutti i dipendenti. Attraverso il coinvolgimento del personale nelle varie attività dell’impresa si attivano nel tempo procedure e approcci che facilitano l’innovazione non solo nei processi produttivi, ma anche nei prodotti e sulla filiera, soprattutto se quest’ultima è stata meglio compresa ed interiorizzata grazie a certificazioni ambientali quali l’LCA, la carbon footprint, e la dichiarazione ambientale di prodotto (PDA all’italiana o EPD all’inglese).

 

Applicare i principi dell’economia circolare

Un ultimo elemento che può beneficiare dall’attivazione di questi elementi è una migliore gestione delle risorse a livello territoriale. Non si tratta solo di logistica, ma di applicare nel tempo i principi dell’economia circolare, del riuso e delle sinergie distrettuali (e.g. l’impiego dell’energia termica prodotta in surplus dalle imprese per alimentare realtà confinanti con reti di teleriscaldamento o viceversa, l’impiego di risorse naturali come le cave ipogee utilizzate da Melinda per le sue mele, la produzione e l’uso di biogas, biometano o combustibili vegetali dagli scarti di produzione, etc.).

L’esperienza della Finstral, azienda leader nel settore dei serramenti, dimostra che tutto questo si può fare, tramite passi successivi, mettendo a fattore comune la produzione, la proposta e la catena di valore, l’uso delle risorse e il collegamento con il territorio.

 

 

Fonte: Dario Di Santo

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