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Risorse umane, cosa vogliono i neolaureati dal mondo del lavoro nel 2022?
Molti professionisti delle risorse umane cercano di assumere professionisti di talento quando vanno a formare i propri organici, per riempire delle posizioni aperte di qualunque tipo.
Una delle strade più battute è sicuramente quella di incorporare in azienda delle risorse che hanno appena conseguito un titolo accademico. Ma cosa vogliono i neolaureati dal mondo del lavoro nel 2022? 
Sebbene ad alcuni di essi siano già stati offerti dei contratti, c'è ancora una grande parte dei futuri laureati alla ricerca attiva del loro primo lavoro. La generazione Z rappresenta spesso un segmento della forza lavoro frainteso dai datori di lavoro, di solito perché i recruiter non appartengono alla stessa generazione.
Non sanno, ad esempio, che i membri della Generazione Z sono radicati nella ricerca della verità. Come afferma una ricerca effettuata da McKinsey & Company, apprezzano la libertà di espressione, non amano le etichette e si mobilitano per le cause in cui credono. Un buon modo per ottenere informazioni su questo segmento della forza lavoro è comprendere le domande che i Gen Z pongono durante il colloquio di lavoro. È proprio quello che ha fatto McKinsey, che ha raccolto le domande più frequenti che i giovani neolaureati hanno posto ai recruiter nel tempo.
Ecco cosa vogliono i neolaureati dal mondo del lavoro nel 2022:
- “Con quale frequenza possiamo interagire con i dirigenti dell’azienda?”. La Generazione Z è abituata ad avere un accesso diretto alle persone e un contatto con i dirigenti, per confrontarsi sui rispettivi, spesso differenti, punti di vista.
- “Quanti giorni alla settimana dovrò lavorare in ufficio?”. Lo smart working, questa tendenza del mondo del lavoro di oggi, non può che affascinare i neolaureati, che spesso prediligono modalità ibride.
- “Cosa stai facendo per eliminare il tuo impatto sul pianeta?”. Dobbiamo aggiungere altro? Il tema della sostenibilità è prioritario per ogni giovane nel 2022.
by
Redazione HR
