Finanziamenti strutturati e cartolarizzazione: due tecniche a confronto

Finanziamenti strutturati e cartolarizzazione

I finanziamenti strutturati e la cartolarizzazione sono due tecniche di finanza strutturata utilizzate dalle banche e dalle istituzioni finanziarie per gestire i rischi e ottimizzare la loro posizione finanziaria. Scopriamo insieme in pochi passaggi, le caratteristiche e i vantaggi di ognuna.

Il finanziamento strutturato è una tecnica di finanziamento che prevede l'utilizzo di strumenti finanziari complessi per raggiungere un obiettivo specifico. Questo tipo di finanziamento prevede la creazione di un'entità veicolo (solitamente una società) che emette obbligazioni garantite da un portafoglio di attivi (come crediti bancari o leasing) e che utilizza i flussi di cassa generati da questi attivi per rimborsare gli investitori.

La cartolarizzazione, invece, è una tecnica di finanziamento che prevede la trasformazione di un portafoglio di attivi (come prestiti, crediti o immobili) in titoli negoziabili denominati "cartolarizzazioni". Questi titoli sono venduti agli investitori sul mercato dei capitali, generando flussi di cassa per l'emittente. In questo modo, l'emittente trasferisce il rischio dei crediti o dei prestiti ai titolari dei titoli cartolarizzati.

Entrambe le tecniche finanziarie sono utilizzate dalle banche e dalle istituzioni finanziarie per ridurre il rischio di credito e migliorare la gestione del capitale. Tuttavia, entrambe le tecniche hanno anche dei rischi associati. Ad esempio i finanziamenti strutturati possono essere complessi e difficili da valutare, rendendo difficile la valutazione del rischio.

Ecco alcuni dei rischi associati invece alla cartolarizzazione:

  1. Rischio di credito: la cartolarizzazione prevede la cessione di crediti o prestiti a un'entità veicolo, che emette titoli cartolarizzati garantiti da questi crediti. Se i crediti sottostanti non vengono rimborsati, gli investitori dei titoli cartolarizzati potrebbero subire perdite finanziarie.
  2. Rischio di liquidità: i titoli cartolarizzati possono essere meno liquidi rispetto ad altri strumenti finanziari, perché il mercato dei titoli cartolarizzati può essere meno sviluppato. Questo può rendere difficile la vendita dei titoli in caso di necessità.
  3. Rischio di mercato: i titoli cartolarizzati possono essere influenzati dalle fluttuazioni del mercato e dai cambiamenti nei tassi di interesse. Ad esempio, se i tassi di interesse salgono, il valore dei titoli cartolarizzati può diminuire.
  4. Opacità dei crediti sottostanti: la cartolarizzazione può creare un'opacità nei confronti dei crediti sottostanti, perché gli investitori non hanno una visione diretta dei crediti che garantiscono i titoli cartolarizzati. Questo può rendere difficile la valutazione del rischio di credito.
  5. Rischio di concentrazione: se i crediti sottostanti sono concentrati in un settore o in una regione geografica, il rischio di credito può aumentare se la situazione economica del settore o della regione peggiora.
  6. Rischio di rating: la valutazione del rating dei titoli cartolarizzati può essere influenzata da molteplici fattori, tra cui la qualità dei crediti sottostanti, la struttura del veicolo di cartolarizzazione e le condizioni del mercato. In caso di declassamento del rating, il valore dei titoli cartolarizzati può diminuire.

È importante notare che questi rischi variano a seconda della struttura della cartolarizzazione e dei crediti sottostanti. Gli investitori dovrebbero valutare attentamente i rischi associati prima di acquistare titoli cartolarizzati.

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