Fattura elettronica carburante 2020: cos’è, come fare con carte di credito

Fattura elettronica carburante 2020: cos’è, come fare con carte di credito

Uno degli argomenti di maggior interesse per i cittadini, che devono utilizzarla obbligatoriamente. L’Italia è il primo Paese in Europa ad introdurre questa misura volta a semplificare le operazioni e a combattere l’evasione

Uno degli obblighi a cui sono soggetti i cittadini, sia che essi siano esercenti, o che invece siano consumatori, è quello di fornire allo Stato italiano una documentazione con fattura elettronica per quanto riguarda l’acquisto e la cessione di carburante. Ma di cosa stiamo parlando? Ecco come fare la fatturazione elettronica, come funziona il pagamento con carta di credito e carta di debito prepagate, e da quando è obbligatoria.

Che cos’è la fattura elettronica del carburante, e a cosa serve?

L’obbligatorietà di documentare con fattura elettronica la compravendita di carburante, da alcuni anni a questa parte, ha praticamente sostituito per i cittadini la scheda carburante, la cui abolizione fu prorogata di sei mesi con il Decreto Dignità del 9 agosto 2018.

In entrambi i casi, si tratta di un documento che ha valore fiscale, e che viene emesso dalla società che riveste il ruolo di gestore della stazione di servizio presso la quale viene effettuato il rifornimento di carburante, nei confronti del cittadino che, appunto, compie l’acquisto.

La fattura elettronica ha la peculiarità di essere in formato digitale; con l’espressione di fatturazione elettronica indichiamo infatti l’intero processo di gestione dell’emissione della fattura, ma anche dell’invio, della tenuta e della conservazione digitale di quello che è a tutti gli effetti un documento.

Nonostante uno dei principi su cui si basa il suo funzionamento sia appunto quello della dematerializzazione, proprio perché non viene impiegata carta o altro materiale per realizzare la fattura elettronica, essa contempla anche i principi di integrazione e collaborazione nella relazione cliente-fornitore.

Fattura elettronica carburante 2020 da quando è obbligatoria

Il principale obiettivo dell’introduzione della fattura elettronica, chiaramente, è stato quello della semplificazione delle operazioni. Tutto ciò che ruota attorno a questo argomento è stato infatti sviluppato per accrescere la trasparenza generale di queste operazioni, cercando così di combattere l’evasione fiscale, e in generale di rendere il sistema più snello e meno farraginoso.

In Italia l’obbligo di fatturazione elettronica per quanto riguarda le operazioni connesse al carburante è scattato in diversi momenti. È obbligatorio adempiere alla fatturazione elettronica per le Pubbliche Amministrazioni centrali dal 6 giugno 2014; il medesimo obbligo, per quanto riguarda le PA locali, è in vigore dal 31 marzo 2015.

Dal 1° gennaio 2019 (sebbene la data originariamente prevista fosse quella del 1° luglio 2018) la normativa riguardante la fatturazione elettronica di carburante prevede che anche altri soggetti debbano adempiere tale scopo. È in questa data, infatti, che è scattato l’obbligo per tutte le imprese e i liberi professionisti, ma anche nei confronti dei consumatori finali in tutti i casi di cessione di beni o servizi. Il nostro è il primo Paese in Europa a rendere obbligatoria una documentazione in questa forma.

Fattura elettronica carburante 2020, come fare con carte di credito e di debito prepagate

Uno degli aspetti più discussi in merito alla fatturazione elettronica che riguarda la compravendita di carburante è stato senza dubbio quello relativo al pagamento con carte di debito e carte di credito prepagate. Questo argomento è stato oggetto di un chiarimento ufficiale da parte dell’Agenzia delle Entrate, che ha disciplinato la fattispecie con alcune circolari molto importanti. In essa erano contenute delle indicazioni sulle possibilità di utilizzo generalizzato di questi dispositivi, anche nei distributori non convenzionati, ai fini dell’emissione della fattura elettronica.

Le risposte fornite dall’Agenzia riguardo questa fattispecie specificano come, in via preliminare, sia necessario pagare con “carte di debito, di credito, prepagate ovvero di altri strumenti di pagamento elettronico disponibili, che consentano anche l’addebito in conto corrente”. Queste possono appartenere sia all’azienda, che ai dipendenti o ai collaboratori, e dunque essere carte personali. Fondamentale per la circolare è “mantenere la catena ininterrotta di corresponsioni tracciabili”.

 

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