Riportiamo di seguito un estratto molto interessante dal Dossier pubblicato su U&C n. 3 - Marzo 2016" A cura di Gian Maurizio Rodella - Direttore CUNA Commissione Tecnica di Unificazione nell'Autoveicolo - Ente Federato UNI.
Le Trazioni Alternative e le attività di normazione possono rappresentare una soluzione per limitare i cambiamenti climatici, il riscaldamento globale e il peggioramento della qualità dell’aria nelle città.
In questa trattazione si parlerà soprattutto di attività legate “all’automotive” ma è evidente indispensabili i contributi e gli sforzi di tutti i settori interessati: trasporti aerei e marittimi, i comparti industriali più inquinanti (siderurgia, raffinazione, ecc.), gestione e miglioramento degli impianti di riscaldamento, ecc. Gli eventi sopracitati ci pongono di fronte a scenari complessi e assolutamente non tranquillizzanti, che dovrebbero essere affrontati con chiarezza di idee e notevole energia e al contempo fanno riflettere su come, a fronte di complicate norme e metodologie di rilevazione degli inquinanti e lunghi e costosi processi di omologazione, non siano poi presenti adeguate attività di controllo che consentano di:
- verificare “sul campo” che i prodotti siano effettivamente realizzati secondo quanto previsto dalle direttive;
- sanzionare tempestivamente i costruttori, qualora si rendano manifesti comportamenti che si discostino pesantemente da quanto previsto dalle norme in vigore.
Tali accadimenti, inoltre, ci pongono davanti alla cruda realtà di come sia sufficiente una stagione particolarmente “secca” per mettere in crisi la salute dei cittadini e, ciò che è peggio, che i rimedi adottati/disponibili non danno risultati apprezzabili, lasciando le condizioni qualitative dell’aria sostanzialmente immutate.
Mettono anche in evidenza come lo “sforamento sistematico” dei valori ammessi degli inquinanti principali (primo fra tutti il particolato Pm o “polveri sottili”) creino danni serissimi e permanenti alla salute dei cittadini, in particolare anziani e bambini.
Mostrano anche le “acrobazie politiche” necessarie per far emergere quanto sia grave il problema dei cambiamenti climatici, l’aumento della temperatura del pianeta, i sacrifici necessari per il contenimento della produzione di anidride carbonica, causa principale dell’effetto serra, che origina l’aumento della temperatura della terra.
Anche il centro ricerche europeo JRC (Joint Research Centre) di Ispra, cercheranno di mettere in evidenza:
- le incongruenze esistenti nella gestione delle problematiche legate al contenimento delle emissioni, con particolare riferimento alle metodologie di misura, ai controlli ed ai contenuti di prodotto e quanto la Commissione Europea sta mettendo in campo per correre ai ripari;
- le opportunità in termini di trazioni alternative:
con questo termine si intendono tutti quei veicoli alimentati con motori elettrici, ibridi o con motori termici che utilizzano combustibili meno inquinanti;
- quali potrebbero essere le soluzioni concrete per migliorare la qualità dell’aria nelle nostre città durante tutte le stagioni dell’anno, anche in presenza di situazioni metereologiche eccezionali;
- I risultati raggiunti (e le attività di normazione che seguiranno per garantirne il rispetto) relativamente alle conclusioni della Conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici, ma anche le lacune e gli argomenti non inclusi a causa di attività “lobbistiche” (non esattamente interessate agli aspetti ambientali….);
- il dilagare delle problematiche legate al non rispetto delle emissioni (è di questi giorni il coinvolgimento della più grande azienda automobilistica francese (tra l’altro a partecipazione statale…) che necessariamente coinvolge non solo i costruttori dei veicoli ma certamente anche tutti i grandi fornitori coinvolti nei settore dell’elettronica e del controllo della combustione.