Diagnosi energetica, un’opportunità di risparmio

Il Decreto Legislativo 102/2014 vuole definire un quadro di misure per la promozione e il miglioramento dell’efficienza energetica, volte al conseguimento, entro il 2020, dell’obiettivo di risparmio energetico in coerenza con la Strategia Energetica Nazionale.

Per questo impone l’obbligo, alle grandi imprese e alle imprese energivore, di eseguire diagnosi periodiche servendosi di sistemi di monitoraggio, allo scopo di rilevare dati reali di consumo. Questo significa che entro il prossimo gennaio i sistemi dovranno essere installati e operativi, poiché la diagnosi dovrà basarsi su tutto l’anno solare 2018, pena sanzioni.

 

Diagnosi Energetica un’opportunità di risparmio

Per i non obbligati, ovvero per le imprese non energivore o per le PMI, rappresenta un’opportunità e un incentivo. Migliorare l’efficienza energica della propria azienda non significa soltanto adeguarsi a un parametro, ma vuol dire ottimizzare i propri consumi, eliminare gli sprechi e ridurre i costi. Il beneficio dell’efficientamento sta proprio nello spendere meno a parità di processo produttivo, potendo contare su una gestione energetica sempre sotto controllo. Prevedere guasti, risolvere tempestivamente anomalie o pianificare azioni migliorative significa risparmiare.

Un altro vantaggio riguarda la corporate reputation: un’azienda sostenibile si dimostra, agli occhi di competitor e clientela, responsabile e attenta all’ambiente, ovvero al futuro di ognuno.

 

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Un Esempio Pratico di Diagnosi Energetica

Vediamo il caso di una diagnosi effettuata sui consumi di un’azienda obbligata all’audit sia per il numero di dipendenti (308) sia per il fatturato (102.633.900 di euro nel 2014). Prima dell’obbligo l’azienda non aveva adottato un Sistema di Gestione dell’Energia e non aveva ancora definito una specifica policy per l’efficienza energetica. Tuttavia riponeva particolare attenzione ai temi energetici ed era già presente un sistema di monitoraggio di una parte dei consumi produttivi. Analizzando la ripartizione dei consumi di energia elettrica è stato possibile osservare che i consumi principali erano relativi alle attività produttive (83%) delle lavorazioni meccaniche dei trattamenti termici, dei torni automatici e ai servizi generali di aria compressa e aspirazione.

 

Interventi suggeriti sulla base della diagnosi

  • Riduzione del carico elettrico di base (per utenze in stand-by) = 29.000 kWh/anno di risparmio;
  • Aria compressa: ricerca e riparazione perdite, ottimizzazione pressione di set point = 116.000 kWh/anno di risparmio;
  • Implementazione di un sistema di misurazione su tutte le fasi energivore = 390.000 kWh/anno di risparmio;
  • Sostituzione dell’attuale illuminazione con lampade a LED = 57.000 kWh/anno di risparmio;
  • Interventi su involucro edilizio: tetto cool roof = 46.000 kWh/anno di risparmio.

 

Risparmio complessivo = 634.000 kWh/anno (corrispondente al 6% del consumo totale).

 

 



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