Cittadinanza italiana, come si ottiene nel 2022? I requisiti per la legge

Cittadinanza italiana come si ottiene nel 2022

È indubbiamente una delle tematiche su cui tutti i principali partiti politici italiani hanno una loro opinione, e su cui sono molto spesso in conflitto.

Stiamo parlando della cittadinanza italiana, per cui si parla di ius soli, ius scholae, ma soprattutto – sebbene non tutti ne siano a conoscenza – dello ius sanguinis, che attualmente regola il nostro sistema di attribuzione della cittadinanza. Ma come si ottiene nel 2022? Quali sono i requisiti che sono previsti dalla nostra legge?

Come ottenere la cittadinanza italiana nel 2022: i requisiti dello ius sanguinis

Partiamo col dire che, attualmente, la legge sulla cittadinanza italiana è ferma al 1992. È da quell’anno, infatti, che non vengono attuate delle modifiche sostanziali alla normativa sulla disciplina.

Al momento in cui scriviamo, la principale modalità di ottenimento della cittadinanza è basata sul principio dello ius sanguinis. Il termine deriva dal latino e significa diritto di sangue; per il principio dello ius sanguinis, una persona è italiana se almeno uno dei genitori è italiano e quindi ha sangue italiano, anche se nato all’estero.

Il nostro ordinamento prevede anche il riconoscimento come cittadini italiani per tutti coloro i quali possano dimostrare di aver avuto almeno un antenato italiano, anche se lontano nel loro albero genealogico. Qualunque persona cittadina di un altro paese, in grado di dimostrare di avere avuto un antenato italiano a partire dal 1861, che non abbia rinunciato alla sua cittadinanza, può richiedere di essere riconosciuta come italiana ottenere la cittadinanza.

Si può ottenere la cittadinanza anche sposando una cittadina o un cittadino italiani. “Il coniuge, straniero o apolide, di cittadino italiano può acquistare la cittadinanza italiana quando, dopo il matrimonio, risieda legalmente da almeno due anni nel territorio della Repubblica, oppure dopo tre anni dalla data del matrimonio se residente all’estero”,

Le proposte per una riforma della legge in materia: ius soli e ius scholae

Se è vero che il nostro passaporto è uno dei più forti del mondo e permette di spostarsi liberamente in tutta l’Unione europea e molto facilmente in tutti gli altri Paesi del mondo, è altrettanto vero che in Germania e in Francia, ad esempio, ottenere la cittadinanza è molto più facile.

Proprio per questo, sono diverse le proposte sul tavolo dei vari partiti per una riforma sulla cittadinanza italiana. Negli anni, molti partiti, prevalentemente di centrosinistra, hanno provato a introdurre nuove leggi per ampliare il diritto ad acquisire questo status.

Tra le principali troviamo lo ius soli, letteralmente ‘diritto del suolo’, lo stesso sistema che vige negli Stati Uniti, secondo cui a chiunque nasca su suolo italiano dovrebbe venire riconosciuta la cittadinanza. Questa proposta, però, è stata fortemente osteggiata dagli schieramenti di destra. Per questo, sono emerse delle alternative, come ad esempio lo ius scholae, il ‘diritto della scuola’, ovvero il conferimento della cittadinanza a chiunque completato un ciclo di studi nel nostro Paese.

In base al testo, lo ius scholae “prevede che possa acquistare la cittadinanza il minore straniero nato in Italia o che vi ha fatto ingresso entro il compimento del dodicesimo anno di età” qualora “abbia risieduto legalmente e senza interruzioni” nel paese e “abbia frequentato nel territorio nazionale, per almeno 5 anni, uno o più cicli scolastici presso istituti appartenenti al sistema nazionale di istruzione”.

 

 

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